VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Sconcerto e polemiche bipartisan: "La violenza non va mai giustificata. E’ un precedente pericoloso"

La deputata M5s Ascari: "Grave il tentativo di minimizzare e normalizzare le azioni del carnefice". Laura Ravetto (Lega) annuncia che presenterà un’interrogazione al ministro della Giustizia Nordio .

Stefania Ascari, deputata M5s

Stefania Ascari, deputata M5s

Modena, 14 gennaio 2025 – Sconcerto e polemica bipartisan contro le motivazioni della sentenza che sembra ’giustificare’ il duplice femminicidio. In primis, la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella, pur riservandosi di leggere il testo integrale della sentenza, punta il dito contro "elementi assai discutibili e certamente preoccupanti che, ove consolidati, rischierebbero non solo di produrre un arretramento nell’annosa lotta per fermare i femminicidi e la violenza maschile contro le donne, ma anche di aprire un vulnus nelle fondamenta che reggono il nostro ordinamento. Non credo sfugga a nessuno la pericolosità di ragionamenti di questo tipo, fondati su un nesso causale in grado di ‘indurre’ per motivi ‘umanamente comprensibili’ una duplice uccisione".

Anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli si dichiara senza parole: "Vorrei però capire come possa esserci ‘un motivo umanamente comprensibile’ per uccidere a fucilate due donne, una madre e una figlia, perché davvero non riesco a capirlo". "Presenterò un’interrogazione al ministro della Giustizia Nordio" annuncia la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del Carroccio. "Non è accettabile che atti di tale gravità possano essere in qualche modo ‘giustificati’ dalla rabbia dell’omicida, motivata dalla percezione personale di aver subito un’ingiustizia. Chi si sente leso nei propri diritti ha la possibilità di ricorrere agli strumenti messi a disposizione dalle autorità competenti" dice la deputata di Fd’I Daniela Dondi. Anche a sinistra monta la protesta: "Le motivazioni della Corte d’Assise di Modena sono un insulto alle donne e un pericoloso precedente nel contrasto alla violenza di genere" dice Ilenia Malavasi, deputata del Pd. Entra nel merito la senatrice del Pd Valeria Valente della Bicamerale Femminicidio: "Si parla di ‘black out emotivo’ di lui, mentre non sono stati considerati i precedenti maltrattamenti. E’ questa la ‘lente del patriarcato’, il pregiudizio con cui alla fine si giustifica la violenza maschile. E’ per questo che in caso di femminicidio chiediamo da sempre, al netto delle ultime sentenze della Corte costituzionale, di introdurre il divieto di bilanciamento tra attenuanti e aggravanti". Stefania Ascari, deputata M5s, parla di "vittimizzazione secondaria delle vittime, il tentativo di giustificare le azioni del carnefice, contribuendo così a minimizzare e normalizzare la violenza maschile contro le donne. Ribadisco la necessità di corsi di formazione obbligatori, sistematici per magistrati, avvocati, operatori delle forze dell’ordine e servizi sociali e chiunque si occupi di giustizia".

Indignazione anche da parte di esponenti di Avs, Italia Viva e ferma la posizione di Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare. "Una sentenza che preoccupa e indigna, creando un pericoloso precedente. Non c’è alcuna giustificazione per chi uccide una donna. Mai". "Davvero esistono ‘motivi umanamente comprensibili’ per l’assassinio di due donne? Questa logica può portarci alla riabilitazione del vecchio delitto d’onore sotto nuove vesti" dice Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare.