Segregata dai familiari Al via il processo

Ragazza kosovara non poteva uscire di casa dopo il matrimonio: alla sbarra marito e suoceri

Le due famiglie avevano già deciso quale sarebbe stato il suo futuro. Una volta combinato il matrimonio, quando aveva appena compiuto 16 anni l’hanno mandata a Carpi e da allora per la giovanissima vittima era iniziato l’incubo. La ragazza – secondo le accuse – è stata segregata dal marito e dai suoi familiari per lunghi anni: non poteva studiare, uscire, parlare con eventuali amiche o accedere ai social. Il suo compito era quello di ‘occuparsi’ della famiglia e di sbrigare le faccende domestiche. Sono finiti a processo per maltattamenti genitori e figlio, tutti kosovari residenti a Carpi e accusati di aver appunto sottoposto a sevizie e per lungo tempo la giovane connazionale, ‘concessa’ in sposa al ragazzo dalla famiglia d’origine quando aveva appena 16 anni. Secondo le accuse la vittima era arrivata in Italia quando era ancora minorenne a seguito del matrimonio combinato tra famiglie. Dopo di che era stata segregata in casa e da allora – nel 2017 – è diventata mamma per ben tre volte. I primi bimbi sarebbero nati quando la ragazzina era ancora minorenne. La giovane, stanca dei soprusi e dei maltrattamenti anche fisici alla fine si era rivolta alle forze dell’ordine. Ieri è iniziato il processo per i genitori del marito della ragazza, che oggi ha 22 anni ed è stata posta sotto protezione. Il compagno, invece, è stato condannato nei mesi scorsi con rito abbreviato a oltre sei anni di carcere.