Si perde mentre campeggia Ritrovato un ’cicloturista’

Disavventura per Alessandro Placerani: "Ho perso la mia amata bicicletta"

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di Valentina Reggiani

"Aiuto, aiuto, sono qua". Ha gridato a lungo poiché comprensibilmente la paura era tanta ma, grazie all’intuito e alla professionalità dei vigili del fuoco, è stato ritrovato poco dopo e tratto in salvo. Brutta avventura martedì sera per un 28enne di Genova e cicloturista che intorno alle 23 aveva chiamato i vigili del fuoco dopo essersi perso nella zona paludosa del ’Percorso sole’ a San Damaso. Il giovane, Alessandro Placerani, infatti, da anni viaggia in sella alla sua bici e campeggia un po’ in giro per l’Italia e aveva deciso di trascorrere la notte nei pressi dell’alveo del fiume Panaro. Il 28enne aveva così preparato la tenda e poco vicino, in un boschetto, aveva sistemato la bici per poi allontanarsi di qualche centinaio di metri. Subito dopo, però, la torcia utilizzata dal giovane ha smesso di funzionare e il cicloturista si è ritrovato solo, al buio e ha ben presto perso l’orientamento. Il ragazzo ha quindi chiamato i soccorsi e i vigili del fuoco, insieme ai carabinieri, hanno subito dato il via alle ricerche. I pompieri sono così riusciti a individuare il 28enne in un’area paludosa in prossimità del fiume verso le 2 di notte per poi raggiungerlo e recuperarlo. Alessandro Placerani è stato affidato a sanitari del 118 per un controllo e ieri è tornato sul posto per cercare la propria bicicletta, divenuta da tre anni la sua casa e ora lancia un appello affinchè qualcuno lo aiuti a ritrovarla. "Quella bici è tutta la mia vita – spiega – Ho mio fratello che ogni tanto mi aiuta e tanti amici: mamma l’ho persa anni fa. Da tre anni ho deciso, dopo una situazione critica in cui mi sono trovato, di intraprendere questo viaggio. Vivo a Genova ma mi sposto spesso in bici e campeggio dove trovo. Ero partito a inizio giugno e dopo aver fatto tappa a Milano, Mantova, Peschiera, Verona e Reggio sono approdato a Modena e in quel posto avevo già trascorso la notte lunedì". Il protagonista continua: "Mi ero spostato in un boschetto poi, non so come, mi sono perso. Avevo fatto una strada diversa e ho perso all’improvviso l’orientamento. Il problema più grande, ora, è che non trovo la bici: sopra c’è tutta la mia vita. Vestiti, borse, attrezzatura con tenda e sacco a pelo, insomma, la mia casa in cui vivo da tre anni. Mi ci sono trovato in questa situazione e questo modo di vivere oggi mi piace: con l’aiuto delle persone riesco a mangiare qualcosa e mi lavo nei fiumi o nelle fontanelle. Con il reddito di cittadinanza riesco a viaggiare ma senza la mia bici, il viaggio non potrà proseguire".