«Spray in faccia e botte per rapinarmi»

«A UN CERTO punto ho creduto che mi ammazzasse di botte e ho fatto finta di essere svenuto. Non sapevo più cosa fare. Ma che davvero possano accadere cose del genere... No, una situazione così non è davvero tollerabile». Il commendatore Leo Lucchini, noto imprenditore modenese e presidente della società immobiliare ‘Agorà’ con sede a Castelfranco, racconta così quei 5-10 minuti che lui stesso descrive come «un incubo tremendo», vissuto ieri nel suo ufficio intorno alle 18. E riferisce, così come ha già fatto ai carabinieri, di una «rapina subita a suon di calci, ceffoni e spray al peperoncino che mi è stato spruzzato in faccia ancor prima di capire cosa stesse succedendo».

«Ero nel mio ufficio di via Emilia Ovest a lavorare su alcune cose molto importanti – spiega Lucchini –, ero da solo in sede, al primo piano. Al malvivente è bastato forzare la porta d’ingresso al piano terra, perché poi quella successiva, che dà accesso ai nostri uffici al primo piano, era già aperta. E all’improvviso mi sono trovato davanti un energumeno di un metro e novanta, sui 30-35 anni, che mi ha spruzzato sugli occhi uno spray urticante. Mi ha chiesto più volte dove tenevo i soldi, mi ha preso a schiaffoni con una violenza inaudita. E mentre cercavo di difendermi come potevo, perché nel frattempo ero accecato dal bruciore, mi ha sbattuto a terra e mi ha preso a calci su un fianco, per poi strapparmi il rolex dal polso e prendermi i pochi contanti che avevo in tasca, circa 300 euro. Poi è sparito per alcuni minuti e l’ho sentito devastare gli altri uffici, forse cercava altro denaro. Ma prima di andarsene gli ho chiesto di chiamare almeno il 118. Lui ha afferrato il mio cellulare, me l’ha gettato addosso e mi ha detto di chiamarmela da solo, l’ambulanza...».

Riguardo ai minuti successivi, lo stesso Lucchini ammette di non ricordare nei dettagli ogni suo movimento. «Ero molto confuso – dice –, lo sono tuttora. So solo che avevo il fuoco negli occhi e che non vedevo quasi nulla, tanto da non riuscire nemmeno a vedere lo schermo del cellulare. Quindi un po’ a tentoni sono sceso in strada, ho fermato i primi ragazzi che ho incontrato e ho chiesto loro di chiamare il 118 e il 112. Poco dopo è arrivata l’ambulanza e in seguito ho potuto riferire tutto anche ai carabinieri. Fortunatamente sono qui a raccontarlo...».

Infine, Lucchini dà anche qualche elemento in più sull’aggressore: «L’ho visto in faccia per pochi secondi prima che usasse lo spray, non era un uomo di colore e potrei riconoscerlo. Era caucasico, ma al di là dell’accento, sul quale ho dei ricordi troppo confusi per avere delle certezze, ho avuto comunque l’impressione che fosse originario dell’Est Europa».

L’imprenditore ieri sera è stato poi sottoposto a visite ed esami presso il Policlinico, per capire quali conseguenze potranno avere le contusioni e la sostanza urticante ricevuto sugli occhi. In queste ore se ne saprà senz’altro di più, e nel frattempo i carabinieri stanno già muovendo i primi passi d’indagine. Finalizzati anche, come da prassi, a stabilire e a verificare innazitutto l’esatta dinamica dei fatti riportati dal denunciante.

Valerio Gagliardelli