"Tampone positivo ma l’esito è arrivato tardi"

Il racconto di un professore: "Sei giorni per averlo invece di tre. Così ho rischiato di contagiare altre persone"

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"Mi avevano detto che avrei avuto l’esito del tampone in 72 ore. Mi è arrivato invece 144 ore dopo, e purtroppo è positivo". F.B. è un insegnante di una delle scuole medie di Sassuolo. Essendo entrato in contatto con una persona contagiata, una collega, la Ausl gli ha chiesto di sottoporsi ad accertamento, così come lo ha chiesto a tutti i docenti del corso e agli alunni di tre classi.

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Sabato scorso ha fatto il tampone, "non avevo particolari sintomi. Mi era stato detto dall’Ausl che avrei avuto l’esito di lì a tre giorni al massimo". Lunedì è andato regolarmente a scuola. "Nella notte però ho avuto la febbre a 38 e malessere in tutto il corpo". Dal giorno dopo, martedì, è rimasto a casa in malattia, senza sapere se avesse il coronavirus. Fino a venerdì, quando finalmente il verdetto è arrivato via sms: "Sono positivo al covid. Adesso sono in quarantena. Ci sono voluti dunque sei giorni, 144 ore per capire se avessi contratto il virus. Lunedì sono andato a scuola, naturalmente ho avvertito l’istituto, spero di non aver infettato nessuno. Evidentemente qualcosa in provincia di Modena non sta funzionando. Se non avessi avuto i sintomi sarei andato tranquillamente in giro a contagiare chi incontravo pur indossando regolarmente la mascherina, perché la protezione può valere fino a un certo punto". Per non parlare, prosegue il docente, "delle code smisurate per fare il tampone. Io ci ho impiegato solo due ore però credo sia frustrante questa situazione". F.B. è preoccupato tra l’altro per la sua compagna "poiché a causa della lentezza con la quale è arrivato il responso quasi sicuramente è già contagiata e secondo i protocolli avremmo dovuto stare isolati in ambienti diversi".

Il professore racconta inoltre come quest’estate, ad agosto, di rientro dalle ferie all’estero, abbia chiesto all’Ausl di sottoporsi a tampone a scopo precauzionale. "Ho chiamato 30 volte, dico 30 volte, il numero indicato, ma mi ha risposto sempre e solo una voce automatica. Sono riuscito a trovare un form da compilare online nel quale per essere sottoposto a tampone avrei dovuto però dichiarare il falso e cioè che fossi ammalato. Come possiamo meravigliarci che il contagio sia ripartito?". Alla fine si è sottoposto al test sierologico il 4 settembre, come tutto il personale scolastico e non, risultando negativo. "Adesso invece sono positivo e mi è arrivata anche la lettera dell’Ausl con le varie regole di comportamento da adottare. Mi è stato dato come numero di riferimento sempre lo stesso, quello con la voce automatica. Speriamo bene".

Gianpaolo Annese