
Il sindaco apre all’adozione del dispositivo da parte della polizia locale. Distinguo dal Pd. "Non lo credo risolutivo, ma non sia un feticcio". La maggioranza in Consiglio ha bocciato la mozione di Fd’I. Sulpl favorevole. .
Il taser? Non è un tabù. La riflessione non è di un sindacato di polizia o di un esponente di centrodestra, ma del sindaco di centrosinistra Massimo Mezzetti (nella foto). Venerdì in Consiglio in sede di replica nel dibattito sul bilancio il primo cittadino ha ripreso l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia (precedentemente bocciato) invitando maggioranza e minoranza "a non fare dei singoli strumenti dei feticci: non ho pregiudizi – ha detto Massimo Mezzetti – penso che il taser da solo non sia risolutivo. Ma non è il male assoluto. Dico solo che non esiste solo il taser. Se lo vogliamo sperimentare personalmente non ho preclusioni, è uno degli strumenti possibili. Ciò che sicuramente sarà importante è la formazione e l’organizzazione della polizia locale".
Di certo una diversa interpretazione rispetto allo stesso Pd che invece a Modena ha sempre considerato il taser uno strumento inappropriato e un alibi per non parlare del vero problema della sicurezza, vale a dire la mancanza di pattuglie e agenti.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini è tornato anche ieri sul taser agli agenti della polizia locale commentando la bocciatura della mozione: "È un’occasione persa per dare una risposta alle esigenze dei cittadini, e lo si è fatto per pura ideologia, ignorando le centinaia di richieste quotidiane di sicurezza. Per noi si tratta di un necessario strumento di difesa: grazie alla possibilità di utilizzo a distanza fino a sette metri, si evita il contatto fisico e si potrebbe ridurre drasticamente il numero di agenti feriti negli interventi". È una "scelta di campo dalla quale si notano chiaramente le priorità della sinistra. Per noi il taser è un’arma di difesa, secondo il Pd di offesa. Allo stesso tempo, per noi la tutela degli agenti viene prima di tutto, per la sinistra, invece, bisogna stare attenti a non fare troppo male ai delinquenti".
Sull’argomento è intervenuto anche Cristiano Gabriele del Sulpl, il sindacato maggiormente rappresentativo della polizia locale: "L’eventuale adozione di un tale strumento potrebbe offrire un supporto significativo nelle attività di pronto intervento contro persone malintenzionate o armate." Va sottolineato che "è già stato testato in vari capoluoghi di provincia d’Italia (in Emilia-Romagna anche dalla Polizia Locale di Ferrara e Piacenza) che hanno riscontrato buoni risultati sia dal suo utilizzo ma più spesso dalla sua presenza, per la sicurezza degli operatori e dei cittadini tenuto conto del costante aumento degli episodi di violenza e minaccia che si registrano negli ultimi tempi".
In oltre l’80% dei casi, prosegue il Sulpl, "è stata sufficiente la mera estrazione del taser (cioè il fatto che il dispositivo sia visibile) per neutralizzare il soggetto, evitando l’attivazione della scarica elettrica". Questo dimostra "l’efficienza del taser non solo come strumento di difesa attiva ma anche come mezzo di dissuasione.
Il Sulpl auspica dunque "che si possa iniziare una seria riflessione costruttiva e informata, priva di elementi ideologici ma basata su concreti elementi, su tale argomento per addivenire ad una possibile sperimentazione".