Tentato stupro Modena, la commessa: "Così mi sono salvata"

Stefania Koll aggredita nel negozio in via Emilia est da un clandestino appena uscito dal carcere: "Un passante lo ha messo in fuga"

Stefania Koll, la commessa aggredita

Stefania Koll, la commessa aggredita

Modena, 25 agosto 2021 - "Mi ha buttato contro il muro e, dopo avermi preso per il collo e colpito con schiaffi e pugni, ha cercato di strapparmi i vestiti. Fortunatamente avevo addosso una tuta di jeans, allacciata sulla schiena e resistente. Mi ha gettato a terra con ancora più ira ma con le mie grida sono riuscita ad attirare l’attenzione di alcune persone. Un ragazzo, che ringrazio tantissimo, lo ha inseguito e bloccato".

E’ ancora sotto choc Stefania Koll (video), commessa del negozio sportivo Onze Point di via Emilia Est. La donna, infatti, è stata aggredita sabato mattina da un nigeriano di 37 anni che ha cercato di stuprarla. Lo straniero, clandestino e uscito da poco dal carcere dov’era rinchiuso per un episodio analogo, è stato arrestato dagli agenti della volante giunti prontamente sul posto. Ieri mattina, nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, il Gip Romito si è riservato.

Lo straniero deve rispondere non solo di violenza sessuale ma anche di rapina – ha strappato il cellulare dalle mani della vittima – così pure di lesioni aggravate verso la donna ma anche verso il passante che lo ha bloccato. Ieri la pubblica accusa ha chiesto per l’uomo appunto la misura della custodia cautelare in carcere. "Non li frena più nulla – commenta Stefania – è entrato in negozio a mezzogiorno di sabato in via Emilia e con la porta aperta. Avevo il telefono in mano in quel momento ma quando l’ho visto entrare gli ho detto ’buongiorno’ pensando ad un cliente. Lui è venuto verso di me e mi ha chiesto dove fosse mio marito. Gli ho detto che il titolare del negozio non era mio marito ma che, se avesse avuto bisogno, lo avrei chiamato. A quel punto mi ha detto: ’Dammi il telefono’, così ho provato ad arretrare di qualche passo. Lui mi ha raggiunto – continua la vittima – mi ha sbattuto due o tre volte contro il muro poi ha cercato di strapparmi i vestiti ma, fortunatamente, avevo una tuta intera di jeans addosso e non è riuscito a romperla. Nel frattempo, cercavo di divincolarmi come potevo. Lui, con una violenza pazzesca mi ha preso per la gola e mi ha detto: ‘Se urli ti ammazzo’. Poi mi ha messo la mano sopra la bocca ma sono riuscita a morsicarlo e ho iniziato ad urlare come una pazza. A quel punto mi ha buttato a terra, sotto la cassa ma dalla vetrata ha visto che c’era qualcuno che evidentemente mi aveva sentito e dopo avermi preso a sberle e rubato il telefono è scappato. Gli sono corsa dietro – spiega ancora la vittima -, urlando fino in via Ciro Menotti ma lui è salito in sella ad una bici ed è fuggito. A rincorrerlo e bloccarlo fino all’arrivo della polizia è stato un altro ragazzo, Joshua, che ringrazio tantissimo".

"Io e Joshua ci siamo trovati dopo, al pronto soccorso; aveva riportato ferite così come me. Mi hanno dato alcuni giorni di prognosi per trauma toracico. Posso solo dire che è andata bene e che è giusto parlarne: le persone devono sapere cosa succede. Era appena uscito di galera ma ora speriamo ci resti un po’ di più: è una bomba ad orologeria. Non mi ha chiesto soldi; il suo intento era solo quello di stuprarmi: in meno di venti secondi me lo sono trovata addosso. Sinceramente sono una che non ha paura di niente ma mi sono purtroppo accorta che stamattina, mentre ero al bar, quando è entrato un ragazzo avevo il cuore a duemila. Non so quanto questa sensazione mi resterà dentro".