Terrorismo islamico, perquisizioni a Modena e Reggio Emilia

Il 23enne arrestato aveva contattato anche il reggiano Luca Aleotti, che ha avuto diversi guai con la giustizia per istigazione al terrorismo

Terrorismo islamico, una foto scattata alla conferenza stampa di Torino (Ansa)

Terrorismo islamico, una foto scattata alla conferenza stampa di Torino (Ansa)

Modena, 28 marzo 2018 - Raffica di perquisizioni in varie città del Nord Italia, tra cui Modena e Reggio Emilia, questa mattina da parte della Polizia negli ambienti legati al terrorismo islamico. Un 23enne marocchino naturalizzato italiano, Halili Elmahdi, è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Torino con l'accusa di partecipazione all'associazione terroristica dello Stato Islamico. Il blitz - coordinato dalla Procura del capoluogo piemontese - ha portato a perquisizioni in particolare a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia nei confronti di appartenenti agli ambienti dell'estremismo islamico stanziati proprio nel Nord Italia.

Le indagini sono state condotte dalla Digos di Torino e dal Servizio per il contrasto dell'estremismo e del terrorismo esterno dell'Ucigos. Con Halili sono finiti nella rete degli investigatori altri stranieri ed italiani convertiti all'islamismo "attivamente impegnati in una campagna di radicalizzazione e proselitismo condotta soprattutto sul web".

Halili, 23enne autore del primo testo di propaganda dell'Isis in italiano, è stato catturato al termine di un'indagine dell'Antiterrorismo coordinata dalla Procura di Torino. Era già finito al centro di un'inchiesta della Procura di Brescia e della Digos che lo avevano bloccato nel marzo del 2015 dopo che aveva pubblicato in rete un manuale islamico. Secondo il questore di Torino, Francesco Messina, cercava 'lupi solitari', che potessero compiere azioni terroristiche. Stava anche studiando come preparare il camion per eventuali attentati.

Tra i soggetti contattati da Halili Elmahdi, quattro italiani convertiti, tra cui Luca Aleotti, di Reggio Emilia, che ha avuto diversi guai con la giustizia per istigazione al terrorismo e che a febbraio aveva finito di scontare la sorveglianza speciale. A Torino, Halili aveva intercettato giovani tra i venti e i trent'anni.

La Digos della questura reggiana ha sequestrato materiale informatico ad Aleotti. Nel luglio del 2016 il Tribunale di Bologna aveva emesso una sentenza di non luogo a procedere nei suoi confronti. Nel febbraio scorso aveva avuto termine la sorveglianza speciale cui era stato sottoposto. Il 34enne, ex amministratore della pagina Facebook 'Musulmani d'Italia', poi chiusa, risulta tutt'ora indagato per le minacce rivolte sul web a una giornalista del Resto del Carlino

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