"Trattati come figli naturali. Così abbiamo trovato una famiglia"

Agostino Cabras, cresciuto da genitori affidatari, racconta la sua esperienza di amore e sostegno. Nonostante l'affido sia terminato, la famiglia continua a frequentarsi.

"Trattati come figli naturali. Così abbiamo trovato una famiglia"

"Trattati come figli naturali. Così abbiamo trovato una famiglia"

I genitori sono quelli che ci crescono. Per me mio padre si chiama Robby e mia madre Rita, anche se non sono i miei genitori naturali". Aveva cinque anni Agostino Cabras, originario della Sardegna ma residente all’epoca a S. Ilario d’Enza (Reggio Emilia), quando sua madre decise di darlo in affido insieme al fratello gemello Andrea. La donna, a quel tempo separata dal marito (un militare spesso impegnato in missioni all’estero), aveva altri due figli più grandi (un maschio e una femmina) e non riusciva ad accudire i due piccoli come avrebbe voluto.

Era il 1999, Agostino e Andrea vennero dati in affido a Roberto Zanoli e Rita Lacetera, una coppia di Limidi di Soliera che aveva già quattro figli naturali e altri due bambini in affido. "Siamo rimasti con loro fino oltre il compimento dei 18 anni – racconta Agostino Cabras, che oggi ha 29 anni, abita a Castelnuovo ne’ Monti (Reggio Emilia), lavora come soccorritore del 118 ed è sposato con una ragazza di origine marocchina – Ho vissuto un’esperienza familiare indubbiamente diversa da quella classica e all’inizio è stato difficile, perché capivo che era una situazione particolare. Ho provato il sentimento dell’abbandono e ho dovuto seguire un percorso di supporto psicologico. Però Roberto e Rita mi hanno sempre dato amore e sostegno, mi sono sentito coccolato e protetto da tutti i punti di vista. I nostri genitori affidatari sono stati molto bravi e giusti nelle regole, senza alcuna differenza tra noi bambini in affido e i loro figli naturali. Roberto e Rita li ho sempre chiamati per nome e in questo senso ho “contagiato” i loro figli. Sono stato particolarmente fortunato perché ho vissuto in un ambiente familiare sereno e stabile. Ovviamente in quegli anni ci sono stati alti e bassi nei nostri rapporti, come succede in tutte le famiglie tra genitori e figli e tra fratelli. Ma ogni problema è sempre stato affrontato e risolto, ogni ostacolo superato. Per questo sarò sempre grato a Robby e Rita, che sono mossi da una fede cattolica autentica. Mi piacerebbe un giorno seguire il loro esempio e diventare a mia volta accogliente, come uno dei loro figli naturali".

Oggi, pur essendo formalmente terminato l’affido (durato fino al compimento dei 18 anni), la famiglia affidataria e gli ex minori affidati continuano a frequentarsi. Si incontrano tutte le domeniche a pranzo a casa Zanoli. Da bambino Agostino Cabras ha continuato a vedere la madre naturale, poi per un po’ i rapporti si sono interrotti. Durante l’infanzia e adolescenza il padre, invece, non l’ha praticamente mai incontrato. Da qualche anno Agostino Cabras ha ricominciato a frequentare i genitori naturali e la sorella.

Silvio Cortesi