
Trovata gavetta di un soldato disperso in mare 78 anni fa
Aveva trent’anni ed era combattente sull’isola di Rodi, in Grecia, quando morì durante il secondo conflitto mondiale. Da allora, del caporale Romolo Neri, di Novi di Modena, non si avevano più notizie. È stato il ritrovamento della sua gavetta, sulla quale aveva inciso il proprio nome e la scritta ’W la pace’, a portare alla luce la sua tragica fine. E questo grazie a un gruppo di studiosi che ora sta cercando i familiari di questo soldato per consegnare loro l’oggetto personale del congiunto.
I familiari, nel dopoguerra, da Novi si trasferirono a Carpi e poi altrove. Dall’elenco dei caduti presso il Ministero degli Interni, che abbiamo consultato, risulta che Neri era nato a Novi di Modena il 22 agosto 1914 e deceduto o disperso nel febbraio 1944. Sono sconosciuti il luogo della morte e della sepoltura. Il gruppo di ricercatori, del quale fa parte l’architetto Michele Ghirardelli di Bologna, ha trovato le prove che Neri si era imbarcato e che morì in effetti l’11 febbraio 1944. Era sul piroscafo Orio inghiottito quel giorno dalle acque del mar Egeo. "La nave naufragò in una tempesta al largo di Capo Sounion, Grecia – racconta l’architetto –, mentre trasportava verso la prigionia circa 4200 Internati Militari italiani ’non collaboranti’ che i nazisti avevano catturato sull’isola di Rodi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Pochissimi furono i superstiti e la vicenda cadde nell’oblio negli anni difficili del dopoguerra. Per circa 70 anni le famiglie dei soldati non seppero dove, come e quando erano scomparsi e dovettero accontentarsi di saperli ’dispersi’. Solo nel 2007 le ricerche che da anni il subacqueo greco Aristotelis Zervoudis stava conducendo trovarono convergenza con quelle di alcuni familiari dei dispersi in Italia. Da allora si è creata una rete che unisce tra Italia, Grecia e resto del mondo migliaia di persone, enti istituzioni".
In quel naufragio, l’architetto Ghirardelli perdette il nonno. "Trovato il relitto – aggiunge –, fatte le immersioni, all’interno c’erano ossa e delle gavette anche con i nomi, come quella di Neri. Sono circa 400 le famiglie che ad oggi hanno potuto ricevere notizia sui loro cari e pubblicarne il volto sul sito www.piroscafooria.it".
Domenica prossima, alle 10, nella sala consiliare del Comune di Cerea (Verona) saranno consegnate due gavette ai familiari di dispersi. L’appello, in particolare a Carpi e Novi, è per poter trovare anche i famigliari di Neri. Walter Bellisi