Truffa e lesioni, accusato il direttore del Centro riabilitativo

Chiesto il rinvio a giudizio per il responsabile modenese del Ctr di Reggio: "Riceveva dall’Ausl rimborsi per prestazioni mai svolte"

di Daniele Petrone

È accusato di lesioni nei confronti di un paziente e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche che – secondo la Procura – non erano dovute. La pm Piera Cristina Giannusa ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Citarella, 60 anni, nato a Modena, ma noto a Reggio per essere direttore sanitario e legale rappresentante del Ctr, il centro di terapia riabilitativa di via fratelli Cervi a Pieve Modolena.

Secondo gli inquirenti, "con artifici e raggiri", avrebbe trasmesso all’Ausl di Reggio richieste di rimborso delle prestazioni di rieducazione motoria individuale fisioterapiche che però non sarebbero state mai rese ai pazienti i quali avrebbero svolto sedute "collettive".

Una differenza che potrebbe essere rilevante ai fini del procedimento penale. Nel fascicolo sono stati inseriti i casi di ben venti pazienti; un ’giochino’ che gli avrebbe fruttato profitti pari a 3.840 euro fino a quando non è stato scoperto.

Inoltre, altri undici pazienti sarebbero stati sottoposti sempre a rieducazione collettiva, contrariamente a quanto fosse stato prescritto dai rispettivi medici.

E anche per costoro, Citarella avrebbe richiesto i rimborsi all’azienda sanitaria locale, ottenendo 2.618 euro.

Complessivamente, avrebbe dunque beneficiato di quasi 6.500 euro che secondo la magistratura non sarebbero stati dovuti vista la tipologia delle prestazioni.

Uno di questi pazienti – dal quale è partita l’inchiesta per i fatti sopra citati che risalgono in un periodo compreso tra il 2017 e il 2019, condotta dai Nas dei carabinieri di Parma – ha presentato un esposto anche per le presunte lesioni subite. Il direttore sanitario del Ctr – sempre stando alle accuse – lo avrebbe sottoposto ad una prestazione di rieducazione motoria individuale passiva, diversamente da quanto prescrittogli dal medico di base.

Una terapia che secondo la Procura gli avrebbe cagionato un’incapacità a svolgere il suo lavoro per un tempo di oltre quaranta giorni e un indebolimento permanente dell’organo della prensione, ossìa una severa limitazione articolare della spalla sinistra a carattere permanente. In sostanza, sarebbe stato curato in maniera inappropriata con tutte le conseguenze che questo ha comportato.

Da qui è scattata la contestazione anche dell’accusa di lesioni. Capi di imputazione che vedono anche il Ctr essere citato come presunto responsabile di illeciti amministrativi.

Il paziente si è costituito parte civile (l’unico finora a farlo) nella prima udienza preliminare che si è tenuta ieri in tribunale a Reggio, attraverso l’avvocato Gaetano Pirillo del foro di Crotone dello studio legale Devis Panisi. Il giudice ancora non si è espresso sul rinvio a giudizio e dopo alcune richieste ed eccezioni preliminari, ha rinviato al prossimo 3 novembre per le repliche.

E poi deciderà se andare a dibattimento. La parte civile aveva tentato in precedenza di raggiungere un accordo bonario della controverscon la controparte, ma l’imputato non ha riconosciuto le presunte responsabilità.