
Carlo
Altini*
Il popolo vuole, ma non sa cosa vuole". Questa frase, apparentemente antidemocratica, non è stata pronunciata da un dittatore ma da un filosofo repubblicano come Rousseau che voleva indicare la necessità di una democrazia rappresentativa, cioè di una mediazione critica e riflessiva tra la volontà popolare e la decisione politica. Senza questa mediazione, la democrazia è plebiscitaria: l’espressione del voto mette in connessione diretta le masse e i leader, generando una polarizzazione fondata sulle appartenenze, non su una discussione razionale e argomentata. Questa è l’ottica da cui guardare le recenti vicende politiche italiane, con comportamenti elettorali la cui volatilità è schizofrenica, visto che in pochi anni porta sugli altari e poi getta nella polvere proposte politiche diverse, indipendentemente dai loro contenuti: Renzi al 41% (2014), Grillo al 32% (2018), Salvini al 34% (2019), Meloni al 26% (2022). Qual è la causa? Il disagio socio-economico, sicuramente. Le dinamiche comunicative dei social media, senza dubbio. Ma la causa di lungo periodo che, se non viene aggredita, continuerà ad accompagnarci nei prossimi tempi è l’atomizzazione, cioè l’avvento di una società passiva, conformista, socialmente frammentata e incapace di effettivo mutamento, governata in modo paternalistico da poteri che parlano a individui isolati, chiusi nelle loro "bolle" autoreferenziali e contrapposti gli uni agli altri, senza corpi intermedi (partiti, sindacati, chiese, associazioni) che possano raccoglierne le istanze, gli interessi, le paure e le speranze. Soluzioni? La via è stretta, ma passa necessariamente da una vera (e nuova) formazione civica e dalla ricostituzione di luoghi di discussione pubblica in cui sia davvero possibile parlare in modo argomentato di principi e di valori, cioè dell’unico, vero elemento che garantisce la salute di una democrazia. Cose, però, che non sembrano essere presenti nell’agenda dei social network e di ciò che rimane dei partiti politici. *Docente Storia della Filosofia Unimore