
L'anziano ricoverato per una frattura
Modena, 26 marzo 2021 - Dopo la prima dose di vaccino è stato ricoverato per la rottura del femore. Qua ndo però si è trovato a dover effettuare il richiamo, l’ospedale ha dichiarato la propria "incompetenza", essendo la stessa "della medicina territoriale" e così ha fatto anche il medico di base che non ha saputo fornire spiegazioni sul percorso da intraprendere. Dopo un rimpallo di responsabilità finalmente l’anziano, oggi, sarà sottoposto al vaccino.
A denunciare la confusione che si è creata appunto attorno al richiamo di Moderna, visto il ricovero dell’anziano padre, è il figlio Stefano Cioni. "Mio padre è venuto a casa oggi (ieri, ndr) dopo il ricovero a Baggiovara per la rottura del femore. Ha compiuto 80 anni a gennaio ed è stato sottoposto alla prima vaccinazione con Moderna lo scorso 20 febbraio. Ci avevano spiegato che avrebbe dovuto effettuare il richiamo indicativamente tre settimane dopo l’inoculazione della prima dose, con una tolleranza tra la prima puntura e il richiamo, se si fossero sforati i tempi, di circa cinque giorni. La data prevista per il richiamo – spiega Cioni – era il 22 marzo così ci siamo attivati affinchè non lo perdesse. Non ci sembrava logico schedulare un’altra prima dose: le sue condizioni sono comunque precarie, essendo cardiopatico e sottoporlo a tre punture ci sembrava eccessivo. Ma nessuno ha saputo fornirci una risposta in merito, né la procedura da seguire in casi di questo tipo, ovvero paziente ricoverato e richiamo del vaccino in scadenza".
"C’è stato un ping pong infinito senza risposte – denuncia – dopo che l’ospedale ci ha comunicato di non poter effettuare il vaccino, ho chiamato inizialmente l’ufficio competente per le vaccinazioni sul territorio, coloro che le prenotano ma mi hanno risposto che non sapevano nulla. Così ho contattato un numero di Baggiovara dove l’interlocutore si è dichiarato incompetente, fornendomi un ulteriore contatto al Policlinico".
"La linea cadeva di continuo – spiega ancora l’uomo – e alla fine, al centralino, mi hanno fornito l’ennesimo contatto dove però mi hanno risposto che si occupavano solo dei vaccini del personale sanitario. Dopo dodici telefonate ho cercato di contattare il medico curante ma anche ieri pomeriggio mi ha risposto di non avere notizie. Questa mattina (ieri, ndr ) siamo andati al punto vaccinale dell’ex aeronautica e ci hanno ‘rimbalzato’ alla medicina territoriale. Domani (oggi, ndr) è la finestra ultima per effettuarla". L’Ausl ha fatto sapere che oggi procederà ad inoculare la seconda dose all’80enne, facendo presente come i percorsi per la somministrazione delle seconde dosi alle persone ricoverate all’interno degli ospedali siano previsti e siano costantemente in corso di ridefinizione.
"Anche alla luce dell’aumento delle persone ricoverate e che hanno già ricevuto la prima dose, prima in numero limitato ma che aumentano col progredire della campagna vaccinale. Anche oggi stesso – fanno sapere dall’Azienda – l’Ausl terrà un incontro per affinare la procedura di vaccinazione di chi si trova in ospedale, definendo i pe rcorsi con le singole unità operative. La vaccinazione, infatti, può non essere sempre possibile e va concordata con il professionista che ha in cura il paziente. Esiste un elenco di persone ricoverate da vaccinare che viene costantemente aggiornato, ma che può prevedere anche la vaccinazione successiva all’uscita dall’Ospedale, tenendo conto delle necessità del paziente così come dell’équipe vaccinale. È il caso del signore in questione, vaccinato al domicilio con prima dose, che sarà vaccinato sempre al domicilio nella giornata di domani (oggi, ndr), alcuni giorni dopo l’uscita dall’ospedale. In merito alle mancanze di comunicazione dei percorsi in corso, che forse hanno ingenerato disorientamento nel paziente, l’Ausl si scusa ed è già al lavoro per migliorarne la conoscenza".