Vandelli, luogo del cuore La strada ai vertici del Fai

La via che unisce Modena e Toscana è prima in Emilia nel concorso online. Fino al 15 dicembre si può votare: in palio premi per la sua riqualificazione

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Prosegue fino a metà dicembre l’iniziativa del Fai, Fondo per l’ambiente italiano, ’I luoghi del cuore’ che vede in palio premi in denaro per riqualificazione e progetti dei luoghi più amati in Italia. A oggi il luogo in Emilia-Romagna che risulta al primo posto, dunque con buone possibilità di classifica a livello nazionale, è Via Vandelli, la ’madre’ di tutte le strade moderne che tocca diverse località in Emilia-Romagna e Toscana e nasce a Modena, in piazza Roma al Palazzo Ducale. Questa celebre strada che giunge fino al mare perché il duca Francesco III d’Este voleva collegare la capitale Modena con Massa e il mar Tirreno, venne ideata nel 1739 da Domenico Vandelli e all’epoca era la più avveniristica delle strade carrozzabili. "Con la via Vandelli siamo davanti - spiegano gli esperti modenesi Patrizia Curti e Giulio Ferrari - a un paradigma della rivoluzione viaria settecentesca per il commercio dalla Pianura Padana al porto di Marina di Avenza. Il percorso, caratterizzato in alcuni tratti ancora dalla pavimentazione originale, si snoda attraverso suggestivi paesaggi naturali come quello del lago termale a Prà di Lana o delle Alpi Apuane, e nobili palazzi ducali a Modena, Massa e Sassuolo. Lungo tutto l’itinerario sono, inoltre, ancora perfettamente conservati alcuni edifici voluti dal Vandelli stesso con la funzione di osterie, stazioni di posta e

rifugi per i viaggiatori, oggi di proprietà privata". I tratti di pavè originale hanno bisogno di un intervento di ripristino e di tutela e le infrastrutture necessitano di adeguata pannellistica storico culturale per farne conoscere l’importanza storica. Forse non tutti sanno che intorno a questa celebre strada, lunga 150 chilometri, ci sono tanti aneddoti storici. "Il percorso della Via Vandelli - proseguono Ferrari e Curti - è caratterizzato dai grandi palazzi ducali estensi. Dopo la progettazione di Vandelli della strada che parte dal Ducale di Modena poco più di dieci anni dopo l’architetto completò l’opera con il raccordo tra il palazzo ducale ’estivo’ di Sassuolo e Serramazzoni, oltre a finire il tratto Apuano. I tracciati di queste due successive vie Vandelli si incontrano poco prima di Pavullo, in un trivio che anche oggi conserva il suo fascino. Inoltre oggi la Via Vandelli svalica in Toscana in un luogo sicuro, presso l’ospitale di San Pellegrino in Alpe. Questo è un ricovero antichissimo, posto presso un valico che da sempre è utilizzato dalle popolazioni per spostarsi tra la Garfagnana e la pianura emiliana. Oltre a essere il paese più alto di tutto l’Appennino, a 1525 metri di quota, è anche un paese da sempre diviso in due, ancora oggi tra Lucca e la provincia di Modena". Una storia appassionante e un obiettivo importante come ’luogo del cuore’ Fai. Per informazioni c’è il comitato ’Amici della Via Vandelli’ e per votare il sito iluoghidelcuore.it.