’Venduta’ a 14 anni al futuro sposo "Botte e umiliazioni": tre indagati

La giovane kosovara era arrivata in Italia dopo un accordo tra la sua famiglia e quella del fidanzato imposto. Ancora minorenne, ha avuto tre figli. La denuncia: "Sono stata segregata in casa e trattata come una serva"

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Era stata promessa in sposa ad un giovane kosovaro così lei, poco più che bambina, era arrivata in Italia dopo che i genitori del fidanzato imposto si erano ‘accordati’ con la sua famiglia, pare dietro compenso.

Una volta entrata nella casa di quello che è divenuto poi il suo compagno – non si sono mai sposati – e dei suoi suoceri è iniziato l’incubo. Alla ragazzina, kosovara e all’epoca dei fatti 14enne, è stato vietato di frequentare la scuola ma, soprattutto, l’adolescente da allora e fino al 2020 è stata segregata in casa. Il suo compito – ha poi denunciato la giovane – era quello di servire l’intera famiglia e di crescere i suoi tre figlioletti, nati poco dopo il suo arrivo a Carpi, dove la famiglia viveva.

Dopo anni di sevizie la giovane mamma – i bambini sarebbero nati quando lei aveva tra i 15 e i 18 anni – ha trovato il coraggio di scappare e di chiedere aiuto. Sono indagati con l’accusa di maltrattamento in famiglia il compagno della giovane e i due genitori del ragazzo. Ieri mattina è stato incardinato l’abbreviato per uno degli indagati mentre per gli altri due imputati si terrà a luglio l’udienza preliminare. La ragazza, oggi 23enne, è invece nascosta in un luogo protetto e finalmente ha iniziato a vivere.

Attraverso il proprio legale, Leda Gjinaj, la vittima si è costituita parte civile al processo.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti la ragazzina sarebbe arrivata appunto a Carpi poco dopo aver compiuto 14 anni. Il suo arrivo sarebbe stato ‘frutto’ di un accordo tra i suoi genitori e quelli del suo promesso sposo, che la giovane mai aveva conosciuto prima di quel momento.

Alla ragazza, però, una volta entrata nell’abitazione della famiglia del compagno è stato proibito ogni contatto col mondo esterno: poteva andare a fare spesa qualche volta, se accompagnata ma, per il resto del tempo, era obbligata ad occuparsi delle pulizie domestiche e dei tre figlioletti, nati nel frattempo. La giovane ha denunciato di essere stata segregata in casa, trattata a tutti gli effetti come una serva e spesso picchiata; in particolare quando chiedeva di poter fare la propria vita o rifiutava di eseguire un ordine impartito da uno dei tre imputati. La vittima dopo le ennesime vessazioni e maltrattamenti, a novembre 2020 ha alla fine chiesto aiuto alle forze dell’ordine e sporto denuncia.

La ragazza è stata poi allontanata ed ora ha iniziato una nuova vita, dopo essersi trovata anche un lavoro grazie all’aiuto dei servizi sociali.

Per il momento i bambini sono stati affidati ai servizi, seppur collocati nella casa dei nonni.

Valentina Reggiani