Venturelli, il piano del truffatore: chiedere un riscatto di 3mila euro

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"Se avessi confermato che la persona della videochiamata era davvero Alessandro mi hanno detto che i rapitori, narcotrafficanti messicani, avrebbero chiesto altri tremila euro per liberarlo". Si arricchisce di particolari la truffa di cui è stata vittima Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli scomparso nel dicembre 2020. La donna, come pubblicato ieri, ha raccontato di essere "in contatto con una persona che nell’ultimo anno mi è stata vicina, mi fidavo di lei". ‘L’amica’ le riferisce di essere stata stata chiamata da uno sconosciuto che le aveva confidato che Alessandro fosse in mano ai narcos. Occorreva un bonifico da 500 euro per la videochiamata. Il passaggio di denaro viene eseguito, ma non basta: "Bisognava vedere immediatamente la movimentazione di denaro, per cui serviva un altro invio da 500 euro tramite Western Union". Mamma Roberta a quel punto sospetta il raggiro e si ferma: effettivamente non ci sarà alcuna videochiamata. Sulla vicenda indaga la squadra mobile della polizia. La donna ieri intanto è stata protagonista a Vignola di un corso di formazione organizzato dal Sulpl per la polizia locale sulle persone scomparse: "Ho sottolineato l’importanza dell’ascolto delle informazioni che vengono fornite al momento della denuncia e della necessità di immedesimarsi nei genitori o nei parenti. Purtroppo nel mio caso tanti particolari sono stati sottovalutati, se fossero state per esempio visionate le telecamere di quel giorno, in quell’ora precisa che io ho fornito, non starei ancora vivendo questo incubo".

g.a.