GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Via al presidio anti-aborto: "No a pressioni psicologiche. Libera scelta per le donne"

Torna oggi la campagna ’40 giorni per la vita’ vicino al Policlinico. L’assessore regionale critico: "Garantire l’accesso in maniera serena"

Il presidio davanti al Policlinico di 40 ’DaysforLife’ del settembre 2023

Il presidio davanti al Policlinico di 40 ’DaysforLife’ del settembre 2023

Modena, 5 marzo 2025 – Torna a Modena la campagna anti-abortista ’40 giorni per la vita’, che quest’anno si svolgerà da oggi fino a domenica 13 aprile. La veglia di preghiera di 40days avrà luogo sempre nei pressi del Policlinico di Modena, dalle 7 alle 19, in via Marzabotto, in corrispondenza dell’ingresso del parcheggio gratuito, a 300 metri dal punto in via del Pozzo 71 in cui si sono svolte le precedenti 3 veglie. "L’evento di avvio della campagna si terrà sempre oggi sul sagrato della chiesa di San Faustino in via Pietro Giardini 231 dalle 17 alle 18.30". Parteciperà all’incontro Chiara Pazzaglia, presidente delle Acli Bologna. "Siamo molto contenti di aver dato avvio a un’iniziativa di preghiera pacifica, capace di interpellare le coscienze e di diffondersi in altre città del Paese", ha commentato Maria Sole Martucci, portavoce della campagna a Modena. Saranno presenti in zona peraltro anche i gruppi ’pro-choice’.

L’appuntamento ha sollevato un polverone politico. Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Lorenzo Casadei chiede alla giunta "se intenda intraprendere azioni per garantire che l’accesso ai servizi di Interruzione volontaria di gravidanza avvenga in un contesto libero da pressioni esterne e nel pieno rispetto della dignità delle donne, contrastando la disinformazione e lo stigma sociale legati all’Ivg". Casadei ricorda che ’40 giorni per la vita’ (40 Days for Life) "è una campagna internazionale, nata in Texas, che mira a porre fine all’aborto attraverso forme di dissenso che prevedono preghiera e digiuno davanti alle strutture ospedaliere dove si praticano interruzioni volontarie di gravidanza". La prima manifestazione di questo tipo in Italia si è svolta a Modena nel 2023 "e, da allora, gruppi antiabortisti organizzano periodicamente presidi e veglie davanti al Policlinico di Modena, esercitando pressioni psicologiche sulle donne che accedono al servizio di Ivg e sul personale sanitario coinvolto".

Al consigliere ha risposto l’assessore alle politiche per la Salute Massimo Fabi secondo cui "la Regione crede in una scrupolosa attuazione della 194 per una libera e consapevole scelta. Le veglie antiaborto che si tengono in prossimità degli ospedali possono essere sentite come pressioni psicologiche, mentre dobbiamo garantire l’accesso previsto per legge in maniera serena, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni, che però non devono mai prevaricare la libera scelta delle donne".

A difendere l’iniziativa di 40days interviene Pro Vita & Famiglia parlando di "grave tentativo in corso da parte della Regione Emilia Romagna di reprimere iniziative totalmente innocue di altre associazioni per sensibilizzare sul valore di ogni vita nascente senza causare la minima ’pressione psicologica’ nei confronti di alcuna persona. L’unica, vera pressione psicologica sulle donne è quella causata dalla mancanza di reali alternative all’aborto, che le spinge sempre più spesso a scegliere di interrompere una gravidanza che vorrebbero proseguire, nonché di una piena e corretta informazione sui rischi e danni per la loro salute causati dalla pillola abortiva RU486, che da quest’anno proprio in Emilia Romagna può essere assunta anche a domicilio, abbandonando la donna a una tragica solitudine".