Dem e amministrative: "Il candidato unico tiene unito il partito" . E tutta la coalizione

I Dem, dopo mesi di scontri, hanno finalmente trovato l’accordo. In pole c’è Massimo Mezzetti che a breve dovrebbe incontrare Muzzarelli. L’investitura ufficiale potrebbe avvenire il 18 gennaio durante l’assemblea.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e Massimo Mezzetti

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e Massimo Mezzetti

Tutte le strade portano a Massimo Mezzetti. Il Partito democratico si allinea e converge sul candidato ’unico’, cioè sull’ex assessore regionale senza per ora nominarlo. Resta adesso una sola incognita: si chiama Gian Carlo Muzzarelli. I due dovrebbero vedersi tra oggi e domani, quando, salvo colpi di scena, ogni riserva sarà sciolta.

L’operazione Mezzetti - cresciuta progressivamente nelle ultime settimane nel partito e a questo punto irreversibile, pena il commissariamento (la segretaria Venturelli lo ha fatto capire benissimo evocando l’intervento di Schlein in caso di stallo ulteriore) - è stata chiusa giovedì sera al termine della segreteria cittadina allargata al segretario provinciale e ai circoli modenesi. A ufficializzare la soluzione è la stessa Federica Venturelli che rileva come "durante l’incontro partecipato e positivo, è emersa anzitutto la necessità di tenere unito il Partito, scongiurando rischi di possibili frammentazioni e confermando che l’obiettivo del gruppo dirigente diffuso è naturalmente quello di rafforzare il Partito e, in particolare, la coalizione in vista della prossima campagna elettorale, che vedrà tutti protagonisti, pronti e in campo per vincere".

La strada dell’unità, prosegue Venturelli, "può essere percorsa attraverso l’individuazione di un candidato unico, garante della coesione e in grado di raccogliere il sostegno di larghissima parte del partito, dal gruppo dirigente agli iscritti. Unità del partito e candidato unico ci permetteranno di concentrarci sui reali bisogni della città, il cui bene viene per noi prima di tutto".

Il dibattito di giovedì è stato ricco di sfumature, sono intervenute 21 persone, praticamente tutti i presenti. La maggior parte dei circoli, pur rammaricandosi per la mancata sintesi sui 40enni che si erano candidati, ha ritenuto necessario virare a un certo punto su Mezzetti (Antonio Carpentieri tra i più convinti) per evitare effetti destabilizzanti sul partito. A distinguersi sono state invece le voci in particolare dei segretari Gianluca Fanti, Ennio Cottafavi, Mara Bergonzoni, Massimo Parenti, che – pur prendendo atto in conclusione dell’orientamento di una schiacciante maggioranza - hanno insistito che sarebbe stato necessario procedere al conteggio delle firme raccolte e quindi alle primarie, "secondo quanto indicato dal percorso votato in assemblea".

In ogni caso l’impegno e l’entusiasmo degli otto candidati (hanno fatto tutti il fatidico ‘passo di lato’) non sono stati vani a quanto pare: nella seduta è stato sollevato esplicitamente l’opportunità di valorizzare i percorsi personali, in particolare quello di Diego Lenzini, probabilmente l’aspirante sindaco più avanti nella raccolta delle firme assieme ad Andrea Bortolamasi e più determinato a giocarsela, l’uomo-rivelazione della stagione destinato a ottenere un riconoscimento nei futuri incarichi. Nella giornata di ieri ci sarebbe stato un faccia a faccia chiarificatore tra Lenzini e Mezzetti. Il nome esplicito dell’ex assessore regionale, 61 anni, presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione Ago, direttore generale di Biografilm Festival, intanto sarà pronunciato probabilmente in occasione dell’assemblea convocata per giovedì prossimo.

In ottica alleanza, nella nota di Venturelli si parla di "eventuali primarie", ma Mezzetti è una figura strategica perché potrebbe mettere d’accordo (quindi probabilmente senza la necessità di primarie) la coalizione, da Azione alla Rete Rosso Verde, fino anche a interessare il Movimento 5 stelle. Certo, non ha (ancora) la tessera del Partito democratico, ma per qualcuno, lungi dall’essere un problema, è addirittura un punto a favore nel momento in cui Mezzetti appare davvero in questo modo una personalità traversale alla futura coalizione senza appartenenze specifiche.

Resta come si diceva l’incognita Muzzarelli, che tanto avrebbe preferito intestarsi in prima persona l’operazione anticipando il partito. Ora tuttavia monta una certa insofferenza per il tatticismo del primo cittadino. I due si vedranno tra oggi e domani, il sindaco esprimerà punti di vista e desiderata, scambio di vedute sull’assetto della città, nomine in Comune. Ma il suo temporeggiare viene letto soprattutto come un modo per esercitare ancora un peso politico e inviare un messaggio ai vertici regionali del partito in vista dei prossimi appuntamenti politico-elettorali.