Appennino, le nostre montagne patrimonio dell'Unesco

Frassinoro unico comune montano compreso nel sito Mab. Il sindaco: "Un onore"

Una veduta del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, riserva naturale che ora si fregia dell’importante titolo

Una veduta del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, riserva naturale che ora si fregia dell’importante titolo

Frassinoro (Modena), 11 giugno 2015 - L’Appennino tosco-emiliano è diventato riserva dell’Unesco. Il riconoscimento ufficiale, che segna la storia delle nostre montagne, è arrivato ieri a Parigi, e ha premiato, oltre all’Appennino tosco-emiliano, anche il Delta del Po tra Veneto ed Emilia Romagna e le Alpi di Ledro e Judiciaria. Per quanto riguarda il modenese, l’unico territorio ‘baciato’ dalla decisione del Comitato internazionale del programma Mab dell’Unesco è il comune Frassinoro, compreso nel nuovo sito Mab dell’Unesco (si sviluppa complessivamente per 223mila ettari e conta 1300 abitanti) per circa l’80% della sua estensione. Mab è l’acronimo di ‘Man and the biosphere’, e vuole premiare l’equilibrio tra ecosistema e biodiversità d un lato e utilizzo sostenibile delle risorse da parte dell’uomo dall’altro. Requisiti riscontrati anche nel territorio frassinorese. Frassinoro e l’Appennino tosco-emiliano rientrano adesso tra i 13 siti Mab dell’Unesco esistenti in Italia, e nei 631 presenti al mondo.

«È veramente un onore che il nostro territorio abbia ricevuto un simile riconoscimento – è il commento del sindaco di Frassinoro Elio Pierazzi -. Questo comporta maggiori possibilità per valorizzare il nostro patrimonio, che dovremo saper cogliere». La candidatura per far entrare l’Appennino tra i patrimoni Mab dell’Unesco è stata portata avanti dal Parco reggiano dell’Appennino tosco-emiliano (quella per il Delta del Po è stata, invece, promossa dal Parco del Delta del Po di Veneto ed Emilia Romagna), è stata poi sottoscritta dalla Regioni e dal Ministero dell’Ambiente, e sostenuta anche dai Comuni, tra i quali compare Frassinoro.

«Lo scorso anno, una volta insediati in amministrazione – spiega Pierazzi -, abbiamo chiesto all’ente parco reggiano di poter essere compresi nel sito candidato, in quanto area situata a confine del territorio poi diventato riserva. La domanda è stata accolta, e oggi anche Frassinoro è una riserva dell’Unesco». Tra le motivazioni di questa scelta troviamo il patrimonio paesaggistico di Frassinoro, come San Pellegrino in Alpe, bellezze artistiche come l’Abbazia di Frassinoro e il Castello, ma anche le attività produttive come artigianato e industria, produzioni di Parmigiano Reggiano e formaggi di capre, nonché risorse come castagne e tartufi.

«Per la nostra regione si tratta di un risultato straordinario – ha affermato l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. È un punto di partenza che ci dà la possibilità di internazionalizzare il nostro patrimonio ambientale e di promuovere una crescita sostenibile». Il risultato di ieri dimostra come sia possibile assicurare lo sviluppo economico di un territorio nel rispetto dell’ambiente, puntando su pratiche agricole tradizionali.