REDAZIONE MODENA

Così i Rivetti hanno conquistato il tifo inglese

Il marchio Stone Island, fondato dal neo proprietario del Modena, è stato per decenni un ’simbolo’ nel calcio d’oltremanica

di Alessandro Troncone

Un brand di successo, un marchio conosciuto in tutto il mondo grazie alla sagacia di Carlo Rivetti e ad investimenti mai banali. Dal 1982, anno in cui a Ravarino nasceva come marchio d’abbigliamento informale della C.P. Company, l’escalation è stata progressiva.

Dall’anno successivo ecco subentrare la visione dello stesso Rivetti, la cui carriera prende slancio con l’ingresso nel torinese ’Gft – Gruppo finanziario tessile’, società che nella seconda metà dell’Ottocento si era fusa con il lanificio avviato dai suoi avi, Giuseppe Rivetti e figli. Questo per inquadrare cosa ci sia dietro alla famiglia che da poco ha preso in mano il Modena. Persone decise, con lo sguardo ben oltre al presente. E proprio come avvenuto nel calcio con l’acquisizione dei canarini, Rivetti si accorse negli anni ‘80 della C.P. Compagny di Ravarino scegliendo di cominciare da lì l’avventura più proficua della sua carriera d’imprenditore. Pensiamo solo al nome ’Stone Island’, individuato da Massimo Osti, fondatore di C.P. Company e di Stone Island grazie alla passione per i romanzi di Joseph Conrad nei quali comparivano ripetutamente proprio le parole stone e island. Il nome, l’etichetta, il logo. Tutte componenti che porteranno ’Stone Island’ a diventare non solo uno dei brand più famosi nello sportswear, ma a farsi vero e proprio culto, combinando moda e lusso e... streetwear. Ovvero, ’abbigliamento di strada’. Dettaglio non indifferente perchè è proprio da qui che l’impero Rivetti trova nel calcio e nel mondo che gli sta attorno, alleato importante. Come detto, il marchio è famoso in tutto il mondo. Trova, tuttavia, in Inghilterra un impulso fortissimo grazie agli Hoolingans, ovvero quelle frange più ribelli del tifo inglese. Siamo ancora una volta sul finire degli anni ‘80, caratterizzati da violenza inaudita negli stadi e la polizia anglosassone, per arginare il problema, scelse saggiamente di attuare rigide misure di precauzione arrestando praticamente a campione i tifosi che indossavano i colori della propria squadra del cuore. Gli Hooligans, violenti ma non certamente ignoranti, sviarono il problema elaborando uno stratagemma originale. Decisero di ispirarsi a chi, pacatamente, non vestiva i colori della propria squadra e portava dunque capi di stile e firmati come i maglioni Stone Island ad esempio. Ecco perchè in Inghilterra la notizia di un Modena targato Rivetti ha creato scalpore e interesse.

Mettiamoci poi che i calciatori inglesi, o tra i più importanti interpreti della Premier come Eric Cantona, vestivano spesso Stone Island, apparendo in televisione con il brand addosso scatenando un successo al di fuori di ogni logica. E c’è un altro dettaglio da non trascuare. Il marchio della famiglia Rivetti non utilizza testimonial ufficiali. Insomma, Modena e il Modena si preparano anche ad un grandissimo salto internazionale.