Papa a Mirandola, il Duomo ferito dal terremoto riapre le porte

Molti sperano che il Pontefice dia un nuovo impulso ai lavori

L'interno del Duomo di Mirandola con le impalcature

L'interno del Duomo di Mirandola con le impalcature

Mirandola, 2 aprile 2017 - Il momento in cui si aprirà il portone centrale del Duomo di Mirandola, chiuso ormai da quasi cinque anni dopo il terremoto, e apparirà Papa Francesco (LO SPECIALE) vestito di bianco «a noi tutti lì presenti sembrerà davvero di sognare». Tanta è l’emozione, per la visita a Mirandola del Santo Padre che in molti, nei giorni scorsi, provavano già a immaginare quegli attimi, quasi a pregustare l’emozione di un evento che resterà nel cuore per sempre.

Dopo il sisma di maggio 2012, la riapertura del Duomo, la terza dopo la messa in sicurezza, ridona speranza. «Il terremoto ha minato la struttura e il cuore di noi fedeli ma la visita del Papa, evento nazionale, speriamo possa riaccendere i riflettori sullo stato delle nostre chiese, e le tante dei centri del cratere distrutte dalle scosse e ancora inagibili». Il Santo Padre attraverserà l’interno del Duomo come facevano i fedeli un tempo, quando le fondamenta parevano indistruttibili, e uscirà dal portone centrale come si faceva a volte nelle calde giornate estive. Ma prima di quel momento, la Papamobile percorrerà la Statale proveniente da Carpi e da Cavezzo, dove in quest’ultima località il parroco don Giancarlo Dallari si augura almeno di poterlo intravvedere, poi giungerà a Mirandola. ‘Infilerà’ via Luosi e si fermerà davanti alla canonica, in via don Minzoni.

Ad attenderlo ci sarà il parroco, don Flavio Segalina. L’arrivo è previsto intorno alle 16,30, ma più precisamente sarà scandito dalle sirene delle forze dell’ordine. In quell’istante, la gente assiepata in piazza Duomo saprà che è giunto il ‘grande’ momento.

Il Santo Padre saluterà la folla e terrà un breve discorso dal palco allestito sul sagrato, prima di intrattenersi con i familiari delle vittime del sisma di maggio 2012, gli unici ad avere un settore predisposto.

Saranno attimi talmente intensi e pieni che il tempo correrà veloce, forse troppo. Papa Francesco risalirà sulla Papamobile, si trasferirà a San Giacomo Roncole: durante il tragitto saluterà i fedeli allo stabilimento Baxter passando all’interno del parcheggio dell’azienda allestito per l’occasione. A San Giacomo in Roncole, nel piazzale delle chiesa frazionale, dove don Zeno Saltini pose le basi spirituali di Nomadelfia, si raccoglierà in preghiera con il Vescovo Cavina davanti al ‘Memoriale’ delle vittime del sisma dove depositerà un mazzo di fiori nel silenzio dei ricordi e nel dolore.

Infine l’ultimo saluto alla folla prima di raggiungere, nel vicino campetto della chiesa, l’elicottero della Santa Sede per il viaggio di rientro.