Parma, reddito di cittadinanza: ex imprenditore denunciato per truffa

Viveva nel lusso, tra viaggi da sogno e gioielli. Sui conti bancari, intestati a prestanomi, aveva liquidità per 200mila euro. Il Gip: "Ha architettato una fitta rete di inganni con l'obiettivo di ottenere il sussidio"

Controlli della Guardia di Finanza

Controlli della Guardia di Finanza

Parma, 24 giugno 2021 – Viveva nell'agio, circondato da auto di lusso, vacanze da sogno diamanti e gioielli. Eppure da due anni e mezzo percepiva il reddito di cittadinanza, evidentemente senza averne diritto. Un ex imprenditore di Parma del settore della produzione dei mangimi per animali è stato per questo denunciato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di "truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche".

Il sequestro

Il tribunale di Parma, su richiesta della Procura, ha inoltre emesso un decreto di sequestro preventivo dei beni, per 14.700 euro. Tra i gioielli sequestrati, c'era anche una collana d'oro e diamanti del valore di oltre 14mila euro, che da sola è pari all'importo del sussidio percepito da maggio del 2019 ad oggi.

Le indagini: auto di lusso a noleggio

I primi accertamenti delle Fiamme Gialle, avviati nell'ambito dei piani di azione a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, hanno rivelato l'alto tenore di vita dell'indagato, del tutto incompatibile con il reddito di cittadinanza, destinato alle fasce più deboli della popolazione.

Le indagini successive hanno accertato l'alto tenore di vita dell'ex imprenditore, abituato a viaggiare a bordo di auto di lusso che noleggiava in modo occulto con contratti intestati alle figlie non conviventi. Noleggio pagati a caro prezzo: dal maggio 2019 a marzo 2021, avrebbe speso solo per questo, 15.200 euro, pagati in contanti o tramite i conti dei suoi familiari.

Conti bancari intestati ai familiari prestanome

Su altri rapporti bancari fittiziamente intestati ai figli, ma che di fatto utilizzava in via esclusiva, l'imprenditore disponeva di somme per 200mila euro. Secondo il gip di Parma, l'indagato "non si è limitato a percepire indebitamente il reddito di cittadinanza, ma ha architettato una fitta rete di inganni con l'obiettivo di ottenere il sussidio".

L'Inps gli ha revocato il reddito di cittadinanza con effetto retroattivo.