LORENZO MAZZANTI; PAROLE; OLTRE MILLE PERSONE
Cronaca

A piccoli passi verso la Pace. Mille in marcia contro le guerre. E anche il Papa loda Pesaro

Il corteo si è snodato tra il parco Miralfiore e il Duomo, scandito da tappe di riflessione e canzoni. L’arcivescovo Salvucci: "Ciascuno faccia la sua parte". Il sindaco: "Combattiamo gli interessi economici".

Il corteo si è snodato tra il parco Miralfiore e il Duomo, scandito da tappe di riflessione e canzoni. L’arcivescovo Salvucci: "Ciascuno faccia la sua parte". Il sindaco: "Combattiamo gli interessi economici".

Il corteo si è snodato tra il parco Miralfiore e il Duomo, scandito da tappe di riflessione e canzoni. L’arcivescovo Salvucci: "Ciascuno faccia la sua parte". Il sindaco: "Combattiamo gli interessi economici".

di Lorenzo Mazzanti

"La speranza non è solo un sentimento ma implica gesti concreti. In un tempo in cui siamo dominati da logiche e parole di guerra l’impegno personale di farsi costruttori di pace è un gesto molto importante. Affermare il valore della pace partecipando a un evento simbolico-culturale come la Marcia, pur essendo un gesto sproporzionatamente piccolo rispetto agli enormi problemi del mondo, è necessario. La pace va costruita partendo dalla vita quotidiana di ciascuno di noi".

Parole dell’arcivescovo Sandro Salvucci che motivano il grande afflusso alla 57esima Marcia Nazionale per la Pace svoltasi nella giornata del 31 dicembre. Un appuntamento che ieri anche Papa Francesco, nel primo Angelus dell’anno ha voluto richiamare, ringraziando tutte le manifestazioni e preghiere per la pace, "tra cui la marcia nazionale della Cei ieri sera a Pesaro", ha detto. Bergoglio ha espresso il suo "grato apprezzamento a tutti coloro che nelle tante aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati".

Oltre mille persone si sono infatti messe in marcia per le vie di Pesaro dando vita a un spettacolare e maestoso corteo aperto da una fiaccola e seguito da cittadini e autorità. Tra loro, il sindaco di Pesaro Andrea Biancani, intervenuto in apertura dell’evento all’anfiteatro del Parco Mirafiore: "Non sono mai i cittadini a volere la guerra – ha detto –. Sono gli interessi economici e commerciali a generare i conflitti. Azioni concrete compiute nell’ambito quotidiano possono però aiutare a combattere questi tipi di interessi". E la gente, anche in questa circostanza, seguendo il ricco programma organizzato per l’evento, si è schierato per l’ennesima volta, inequivocabilmente, verso un unica direzione: quella della Pace. Lo ha fatto applaudendo i numerosi interventi dei volontari, rappresentanti di associazioni come la Comunità Papa Giovanni XXIII, Peace Walking Man foundation e Pax Christi. Lo ha fatto innalzando al cielo tante bandiere arcobaleno, un gesto accompagnato da canzoni in grado di veicolare messaggi universali come l’intramontabile "Blowin’ in the wind" di Bob Dylan. Lo ha fatto sostando nel monumento della Resistenza in viale XXIV Maggio, nella Chiesa Santa Maria del Porto e alla Palla in piazzale della Libertà, luoghi che hanno scandito le varie tappe della marcia.

Ogni tappa era dedicata ai temi del perdono e della misericordia verso il prossimo e hanno trovato la loro conclusione nella messa celebrata alle 21 in Cattedrale dallo stesso arcivescovo Salvucci. Un momento di raccoglimento che ha suggellato un evento dal messaggio forte e chiaro, condiviso da centinaia di persone provenienti da tutto il territorio nazionale: un messaggio di fratellanza contro l’odio del nostro tempo segnato dalle guerre. L’anno come Capitale Italiana della cultura si conclude con un meraviglioso messaggio di speranza, lanciato da uomini, donne e bambini che non hanno più intenzione di sopportare la violenza intrinseca nella società attuale.