
Il nodo è la vendita dell’ex carcere minorile: l’asta è prevista per il 31 gennaio .
Il circolo Mengaroni rischia di chiudere. Uno degli spazi culturali principali della città da inizio febbraio potrebbe infatti non avere più una sede. Il motivo? L’immobile dove si trova, in via Bertozzini, è all’asta. Con l’ex carcere minorile di Pesaro anche il fabbricato annesso verrà aggiudicato, il 31 gennaio, per un importo di poco superiore ai 770mila euro. Sempre che l’asta non vada deserta. Spazio che "verrà liberato in caso di aggiudicazione", si legge nell’avviso pubblico del Comune di Pesaro.
Così al Menga, come lo chiamano tutti i pesaresi, è nata una raccolta firme "per dimostrare quanto sia presente questa realtà", spiega il gestore Roberto Baioni. Da inizio anni 2000 c’è lui ogni giorno dietro al bancone. Insieme ai soci Alessandro Sereno e Federico Buresta ha dato valore a un club invidiato da tante altre città, con persone che ogni weekend arrivano anche da Cesena, Rimini, Ancona e Fano. Live, dj set, mostre. "Un punto di riferimento per la socialità, un’espressione underground dove abbiamo ospitato artisti internazionali", prosegue Baioni.
I soci e i fedeli del circolo hanno così iniziato a firmare la petizione. Perché, dopo la prima asta andata a vuoto, questo giro sembrano esserci serie possibilità che il Comune e soprattutto la Provincia vendano l’intero lotto, rispettivamente titolari del 40 e del 60% delle quote. Infatti tre manifestazioni d’interesse pervenute agli enti hanno fatto sì che ci fosse una seconda asta, con scadenza alle 13 del 30 gennaio. Per questo il circolo Mengaroni è alla ricerca di una nuova sede e "speriamo anche di terminare il programma artistico che abbiamo fino a inizio aprile", insiste Baioni. Al Menga ogni fine settimana si ritrovano centinaia di persone di ogni età. Diverse generazioni che vivono uno dei pochi punti culturali notturni del centro città, a due passi dall’Auditorium Scavolini e della Pescheria.
"Il Comune è conscio della nostra importanza e in questo ci ha sempre aiutato. Sa della nostra storicità e del punto di aggregazione che siamo. Credo si stiano già guardando intorno, analizzando la situazione. Ma il dispiacere è tanto", prosegue Baioni. Già nel 2007 infatti il circolo Mengaroni dovette cambiare sede, lasciando i locali comunali di via delle Vetrerie, diventati inagibili a gennaio, e sospendendo per lungo tempo le attività tra mille polemiche.
Il 5 dicembre del 2007 al biliardino, a giocare durante l’inaugurazione, c’erano Palmiro Ucchielli e Luca Ceriscioli, rispettivamente ai tempi presidente della Provincia e sindaco di Pesaro. "Il Menga lo fa la gente, come è sempre stato", spiegava già Baioni.
Una situazione che quindi lui e Sereno hanno già vissuto sulla loro pelle. La speranza, a questo giro, è che venga già trovata una nuova collocazione, senza eventuali chiusure o attese indeterminate. Anche sul sito dell’amministrazione viene spiegato lo stato di occupazione dell’immobile: "Libero ad eccezione di una piccola parte che verrà liberata in caso di aggiudicazione". Residenze, negozi, uffici e servizi sono gli obiettivi della rigenerazione urbana che riguarderà questo lotto alle porte del centro di Pesaro.
"Luoghi del genere nelle città devono rimanere", conclude Baioni, con la speranza che la sua realtà continui ad esistere. E fuori dal circolo tra i cittadini è già partito uno slogan: "Il Menga non deve morire".