Pesaro: accoltella il figlio al fianco mentre affetta il prosciutto

Il padre si è difeso dicendo che il fendente era partito per sbaglio. Il pm: ’No, lo ha fatto apposta’. Condannato.

Accoltella il figlio al fianco  mentre affetta il prosciutto

Accoltella il figlio al fianco mentre affetta il prosciutto

Affettava il prosciutto e nello stesso tempo stava litigando col figlio, quando al culmine della concitazione aveva finito per colpire il ragazzo al fianco con il coltello. Lui aveva detto di averlo ferito per sbaglio, ma i carabinieri lo avevano arrestato e il giudice gli aveva poi imposto il divieto di avvicinamento alla famiglia. Finito a processo per lesioni, ieri quel padre, un 50enne di Marotta, è stato condannato a un anno e un mese di reclusione. Il pm aveva chiesto un mese in più. Assolto dall’accusa di minacce nei confronti della moglie e caduta anche l’aggravante dell’abuso della sostanza stupefacente.

Ieri, è stato ascoltato l’appuntato scelto che era intervenuto sul posto, il quale ha confermato che non c’era acredine tra padre e figlio. "Attendiamo le motivazioni e faremo appello – commenta il difensore, l’avvocato Marco Vitali - siamo parzialmente soddisfatti della sentenza. Il giudice ha ritenuto che il colpo fosse stato inferto volontariamente mentre noi continuiamo a sostenere che si è trattato di un errore. Lo ha ribadito anche il figlio". La lite scoppia all’ora di cena. Tra padre e figlio lo scambio è sempre più acceso. L’uomo ha un coltello in mano. Dirà che stava affettando il prosciutto con una lama seghettata e che nel voltarsi per rispondergli ha finito per colpire il ragazzo al fianco. Ma quando i militari sono arrivati hanno visto che non c’erano tracce di sangue lì vicino e che il coltello usato era in realtà uno a punta ritrovato sporco di sangue nel lavandino. Quello seghettato sarebbe stato rinvenuto pulito sul tavolo della sala. Per il 50enne erano comunque scattate le manette. Rimesso in libertà, il giudice gli aveva lasciato la misura del divieto di avvicinamento. Finito a processo, ieri la condanna.

e. ros.