E’ morto Giorgio D’Angeli, l’ebanista dei vip: mobili su misura per ville da sogno

Aveva 84 anni. Clienti in Costa Azzurra e a Mosca (compreso Medvedev). La figlia manderà avanti l’azienda

Addio a D’Angeli, l’ebanista dei vip  Mobili su misura per ville da sogno

Addio a D’Angeli, l’ebanista dei vip Mobili su misura per ville da sogno

Pesaro, 7 maggio 2023 – Mobiliere? Anche. Ma il termine è riduttivo per descrivere l’opera di Giorgio D’Angeli, 84 anni, un’azienda a Villa San Martino. Perché costruiva mobili su misura, ma fondamentalmente era un ebanista, un grande conoscitore di materiali, apprezzato per il suo saper fare anche dagli uomini più ricchi del mondo.

Ieri nella chiesa del quartiere si sono svolti i funerali di questo ‘ebanista’, la cui opera e la sua maestria era più conosciuta all’estero, da Mosca, alla Costa Azzurra fino alle isole greche, che in città.

Anche se D’Angeli negli ultimi anni era salito alla ribalta cittadina perché "aveva dato continuità alla produzione delle cucine Berloni, per cercare di tenere vivo questo marchio, anche perché era molto amico di Marcello Berloni perché erano cresciuti assieme ", ricorda la figlia Catia che ha ora il compito di mandare avanti questa azienda fondata dal padre nel 1974. Giorgio D’Angeli lascia oltre alla moglie Luciana (la zia di Magnini e Giunta, ndr), due figlie: oltre a Catia anche Raffaella.

Giorgio D’Angeli era di casa nel grande ‘fortino’ alla periferia di Mosca dove vivono i grandi potenti di Russia. Tra i suoi clienti – arredata tutta la villa – anche Dimitrij Medvedev terzo presidente della Federazione Russa, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa dal 2020 ed anche primo ministro dal 2012 al 2020. Uno dei tanti potenti moscoviti per i quali D’Angeli ha lavorato diversi anni fa per arredare le abitazioni: tutti oggetti fatti su misura, cucine comprese.

Quindi ha lavorato in Costa Azzurra per potentissimi banchieri, uno dei quali olandese, in ville che sono ritenute patrimonio culturale dello stato d’Oltralpe. "Ci hanno chiamato diverse persone comprese potenti signore russe che vivono nella nostra regione, precisamente a Civitanova – racconta la figlia Catia –, ma la cosa che mi ha emozionata maggiormente, tra i tanti attestati che abbiamo ricevuto, è stata lettera che abbiamo ricevuto da due giovani ragazzi di Pesaro dove dicono ‘che nei vostri mobili e in quelli di vostro padre, si sente l’amore delle mani che l’hanno costruita".

E continua: "Con Giorgio nostro padre se ne va l’ultima generazioni di ebanisti che hanno fatto grande il polo produttivo di Pesaro – continua la figlia commossa – I suoi tratti distintivi erano l’umanità, il silenzio, l’operare in modo costruttivo, per questo aveva voluto rimanere artigiano perché nella qualità della sua spinta, nell’attenzione, c’erano gli elementi essenziali che distinguevano la sua produzione. Un’azienda gioiello e di fabbriche come la nostra in tutta Italia ce ne sono 4-5".

Nella chiesa parrocchiale di Villa San Martino ieri pomeriggio tantissima gente per l’ultimo saluto all’ebanista più conosciuto nel mondo che in città. Un patrimonio, quello che lascia Giorgio D’Angeli, che servirà anche a riportare in vita un marchio come quello della Berloni cucine.

m.g.