Alessandro Berloni morto nell'incidente in A14, indagato il camionista

Omicidio stradale, nel mirino il conducente del mezzo coinvolto nello schianto. Sobrietà in Duomo per l'addio all'imprenditore

Alessandro Berloni della Fox Petroli aveva 37 anni

Alessandro Berloni della Fox Petroli aveva 37 anni

Pesaro, 15 settembre 2019 - E’ indagato per omicidio stradale. E' P. G., 56 anni, di Sassofeltrio. La mattina del 10 settembre, martedì scorso, poco dopo mezzogiorno, si trovava in autostrada all’altezza della galleria del Boncio alla guida del furgone che è stato tamponato violentemente dall’Audi A3 guidata dal 37enne Alessandro Berloni di Pesaro. Che è morto sul colpo. La procura dopo aver sequestrato i mezzi non ha ritenuto di dover ritirare la patente al conducente del furgone. Forse perché lo ritiene senza una colpa specifica nel tragico tamponamento sulla corsia nord, lungo l’A14.

L’apertura del fascicolo di indagine a suo carico gli consentirà di difendersi assistito da un legale di fronte ad eventuali contestazioni. Spiega proprio il difensore, l’avvocato Roberto Giannini di Rimini: «Il signore non si è accorto di nulla se non di essere tamponato violentemente all’uscita della galleria, ritrovandosi girato sulla corsia nord col muso del furgone rivolto al contrario. Poi ha visto l’auto del povero conducente di Pesaro che era molto più avanti, forse carambolata per la violenza dell’urto. Che cosa sia successo per arrivare al tamponamento non è dato sapere. Aspettiamo l’esito delle indagini. Altrimenti il mio assistito stava guidando sulla corsia di destra».

Intanto l’autopsia ha stabilito che la morte di Alessandro Berloni, di cui ieri si sono svolti i funerali, è avvenuta per schiacciamento del torace. Una compressione che non gli ha lasciato scampo. La polizia autostradale della sottosezione di Fano ha già raccolto alcune testimonianze di altre automobilisti. Serviranno per capire che cosa o perché il 37enne pesarese abbia tamponato violentemente il furgone che lo precedeva andando a colpirlo sulla corsia estrema di destra, quella riservata in genere ai veicoli lenti, dove un’Audi A3 difficilmente viaggia.

Ieri il funerale

Cerimonia sobria. Niente musica e lettere strazianti. Così è stato salutato in cattedrale, dalla famiglia, dai parenti più stretti, dagli amici e da molti giovani confindustriali, ieri pomeriggio Alessandro Berloni. Leggero nel tratteggiare anche il parroco del duomo don Stefano che ha officiato la messa funebre. Accanto ai nonni, Roberto e Vera Arcangeli, il piccolo Giacomo, un bimbo di cinque anni con accanto la mamma. Una chiesa piena di gente, molti i dipendenti della Fox, gli amici delle estati pesaresi quando, come tutto il resto della famiglia, zii compresi, Alessandro tornava a Pesaro dal Canada per trascorrere i mesi estivi. Nato a Montreal Alessandro Berloni, che ha un gemello, da alcuni anni risiedeva in città, in un appartamento di piazzale Primo Maggio. Dal Canada, dove i Berloni vivono durante l’inverno, sono giunti anche alcuni collaboratori di questa famiglia che ha interessi variegati. Terminata la funzione funebre la bara di Alessandro Berloni si è diretta verso Fano, dove il corpo verrà cremato e le ceneri verranno poi consegnate ai familiari. Di questo funerale, mentre il carro funebre partiva, resta l’immagine del piccolo Giacomo sul sagrato del Duomo, tra la mamma, i nonni dando la manina alla zio Bruno Arcangeli, il fratello della nonna.