Lo scandalo del latte avariato, indagati vertici e dipendenti: i nomi. Ma i prodotti TreValli sono in vendita

La perquisizione a Fattorie Marchigiane ha permesso di trovare sostanze ’adulteranti’ per 2,5 tonnellate

La procura di Pesaro ha scoperchiato un sistema di adulterazione del latte

La procura di Pesaro ha scoperchiato un sistema di adulterazione del latte

Pesaro, 27 aprile 2024 – Inchiesta Trevalli Cooperlat. Sono nove gli indagati che la procura ritiene coinvolti nella frode in commercio e nella adulterazione del latte con l’utilizzo della soda caustica per ridurne l’acidità.

Approfondisci:

Caso latte Tre Valli, in vista interrogatori e perizie

Caso latte Tre Valli, in vista interrogatori e perizie

Come è partita l’indagine / L’esperto: soda caustica difficile da individuare

Approfondisci:

Latte TreValli e soda caustica, il grido dei sindacati: “Stupore per l’inchiesta”

Latte TreValli e soda caustica, il grido dei sindacati: “Stupore per l’inchiesta”

Si tratta di Nicolas Capomasi, addetto alla produzione, Francesco Caverni, tecnico di laboratorio dell’Amap (Agenzia Marche Agricoltura e Pesca), ente pubblico per la certificazione, Gianluigi Draghi, presidente del consiglio di amministrazione di Fattorie Marchigiane, Samuele Girolomoni, addetto alla produzione, Frediano Luconi, coordinatore dei siti di produzione, Roberto Manna, responsabile di laboratorio, Giuseppe Nucci, consulente aziendale esterno, Bernardo Pittalis, direttore di produzione e Diego Zanchetti, addetto all’inserimento nei sistemi gestionali e al prelievo a campione del latte. L’informazione di garanzia li ha messi a conoscenza dell’accusa nei loro confronti per i reati di adulterazione del prodotto e frode in commercio. Tutto questo a seguito della maxi – perquisizione di lunedì scorso nello stabilimento di Fattorie Marchigiane di Colli al Metauro.

Approfondisci:

TreValli Cooperlat e Fattorie Marchigiane: cosa sappiamo delle aziende al centro dell’inchiesta

TreValli Cooperlat e Fattorie Marchigiane: cosa sappiamo delle aziende al centro dell’inchiesta

Per effettuarla, sono stati impegnati oltre 50 tra carabinieri dei Nas di Ancona, ispettori del Ministero, consulenti Arpam e Ast. Sono stati passati al setaccio ampi locali dell’azienda dove sono stati rinvenuti ingenti quantitativi di soda caustica e acqua ossigenata utilizzate, verosimilmente, per correggere l’acidità del latte avariato.

E’ stato perquisito a fondo anche il laboratorio, i locali di stoccaggio, sono stati prelevati campioni e il sequestro documentale ha riguardato anche i rapporti con la casa madre Trevalli Cooperlat. La maxi-operazione è partita da una causa di lavoro presentata da ex dipendenti per reazione al proprio licenziamento: "mobbizzati perché non volevamo fare certe pratiche per adulterare il latte – ha raccontato al Resto del Carlino una ex dipendente -. Nel raccontare il nostro lavoro all’ispettorato, è emersa la storia della soda caustica e di come veniva abitualmente utilizzata per la produzione".

Dal canto suo la Trevalli Cooperlat difende l’operato dell’azienda e, in particolare, la qualità dei prodotti che si trovano tutt’ora negli scaffali dei supermercati e per i quali non è stato disposto alcun ritiro dal commercio. "I controlli dei prodotti immessi sul mercato non hanno evidenziato alcuna anomalia". E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla casa madre del gruppo.

Del resto, anche questo aspetto è oggetto di studio da parte degli inquirenti posto che, secondo gli stessi, le sostanze adulteranti non si possono trovare con facilità perché tendono a "metabolizzarsi" al punto tale che la sostanza chimica non comparirebbe. Nessuna battuta d’arresto, quindi, sul fronte della commercializzazione dei prodotti. Confermata, ad esempio, come si legge dal sito dell’azienda, la presenza di Trevalli Cooperlat al Cibus di Parma dal 7 al 10 Maggio. Si tratta di una fiera specializzata nella promozione delle filiere alimentari Made in Italy, dei territori e dei prodotti di eccellenza.