ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Alta tensione in carcere. Un agente aggredito

Una perquisizione per trovare eventuali telefonini ha scatenato il caos. Immediata la reazione difensiva della polizia penitenziaria e della direzione.

Un agente di polizia penitenziaria in servizio (foto d’Archivio)

Un agente di polizia penitenziaria in servizio (foto d’Archivio)

Tensione alle stelle al carcere di Fossombrone: un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito durante una perquisizione. È successo martedì pomeriggio, erano circa le 17,30 quando le squadre della polizia penitenziaria hanno dato il via a un’operazione straordinaria per scovare telefonini e dispositivi elettronici per comunicare con l’esterno nascosti tra le celle. Un’azione mirata, ma tutt’altro che tranquilla. Alcuni detenuti, forse già consapevoli che qualcosa sarebbe saltato fuori, hanno reagito con violenza. Il clima si è fatto rovente nel giro di pochi minuti. Un agente è stato aggredito fisicamente da un detenuto: sei giorni di prognosi, secondo il referto del pronto soccorso. Ma poteva andare molto peggio. A sedare la rivolta ci ha pensato una task force improvvisata ma efficacissima: agenti accorsi anche fuori turno, il comandante di reparto e la direttrice stessa, Daniela Minelli, che si è precipitata sul posto. Tutti insieme, con un tempismo che ha evitato il degenerare della situazione.

Ma se sulla tenuta nervosa della squadra non ci sono dubbi, sulla comunicazione istituzionale il gelo è totale. Alla richiesta di chiarimenti, la direttrice ha risposto con un secco: "Non posso riferire nulla". Fine delle trasmissioni. Eppure, qualcosa da dire ci sarebbe. Come mai in un carcere di Alta sicurezza 3 una perquisizione pianificata riesce a scatenare il caos? Quanti cellulari circolano davvero dietro le sbarre? La casa di pena di Fossombrone può ospitare detenuti con condanna definitiva per reati di associazione mafiosa, narcotraffico, sequestro di persona e simili. Secondo l’associazione Antigone, a maggio 2024 l’istituto ospitava 86 detenuti su una capienza totale di 101 posti (182, considerando entrambe le sezioni, Ponente e Levante, dato del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), sicché il tasso di affollamento è dell’85,1 per cento (la media degli istituti visitati da Antigone è del 119).

"Grazie all’estrema professionalità di tutto il personale di polizia penitenziaria accorso dall’esterno anche libero dal servizio – commenta Tommaso Branchini, dirigente regionale Marche Uspp (sindacato di settore) – per l’attaccamento e lo spirito di corpo, al comandante di reparto e al direttore dell’istituto intervenuti sul posto, si riusciva a ripristinare l’ordine e la sicurezza dell’Istituto".