NICOLA PETRICCA
Cronaca

Pd polemico sui fondi per la mobilità: "Urbino riceve somme troppo basse"

Il partito sfodera una tabella dove si dimostra che Pesaro riceve più di Urbino

Il partito sfodera una tabella dove si dimostra che Pesaro riceve più di Urbino

Il partito sfodera una tabella dove si dimostra che Pesaro riceve più di Urbino

"Il fallimento della filiera Regione-Governo riguarda anche la garanzia di un diritto fondamentale come la mobilità territoriale: le Marche sono ultime in Italia e Urbino è ultima nelle Marche in quanto a ripartizione di fondi pubblici per il trasporto locale". Lo afferma il Pd cittadino, sostenendo che la Regione "non faccia nulla per compensare" i bassi stanziamenti destinati dallo Stato alle nostre aree per tale servizio. "Le Marche sono ultime per il riparto dei fondi pro capite del trasporto pubblico previsto dal Fondo nazionale trasporti: la ripartizione per la nostra regione sarà di soli 75 euro ad abitante (contro i 122 euro dell’Umbria, o i 140 euro della Liguria, per fare degli esempi). A fronte di ciò, la Regione stanzia di risorse proprie solo 9 euro per abitante, contro i 22 euro pro capite dell’Umbria, i 24 euro dell’Abruzzo o i 34 euro della Liguria. Nonostante i proclami, va ancora peggio alla nostra città, perché nel trasporto urbano siamo il fanalino di coda tra i capoluoghi per fondi ricevuti dalle aziende di trasporti, da parte della Regione. Mentre Ancona riceve un contributo di 2,38 euro al chilometro, Pesaro 1.79 euro e Fermo e Ascoli Piceno ricevono 1.72 euro, Urbino ne riceve soltanto 1.56. Ci chiediamo quali voli pindarici sapranno fare i candidati della nostra città nella coalizione di centrodestra per giustificare il totale disinteresse che in questi anni ha manifestato Francesco Acquaroli verso la nostra città. Nonostante le difficoltà che vivono le aree interne in termini di mobilità e servizi, continuiamo a essere dimenticati da una Giunta regionale che non fa nulla per frenare l’aumento delle disuguaglianze territoriali. A rimetterci sono sempre i cittadini, i marchigiani che devono rimboccarsi le maniche di fronte a una coperta che sta diventando sempre più corta. Di fronte a questi continui tagli sui servizi, a nulla serve l’ingresso delle Marche nella Zona economica speciale (di cui non ci sono nemmeno i fondi per poterne usufruire) se non a certificare il fallimento delle politiche di questi anni. Serve un riscatto, serve un’amministrazione regionale che nei tavoli di governo ci sappia difendere e che sappia ricucire il nostro territorio".

n. p.