Anche Urbino dentro la fornace E chi può approfitta dei ’grottini’

Dati da paura: il 27 scorso, notte compresa, rilevata la più alta massima e minima a giugno, dal 1850

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di Nicola Petricca

Urbino macina record, ma non in positivo. Secondo i dati dell’Osservatorio Serpieri, che rileva temperature dal 1850, quello appena concluso è il secondo giugno più caldo di sempre per la città, superato solo dal 2003. Inoltre, lunedì 27 e la notte tra il 27 e il 28 hanno fatto segnare la più alta massima e la più alta minima di un giugno urbinate, con 39,4 e 26,3 gradi.

"È un record assoluto, che ha pareggiato anche quello della giornata più calda rilevata in città, risalente al 4 agosto 2017 - spiega Piero Paolucci, responsabile dell’Osservatorio Serpieri -. Per fare un paragone, la massima registrata a Pesaro lo scorso giugno dall’Osservatorio Valerio è di 35,7 gradi, quasi quattro in meno. Durante il mese abbiamo avuto 21 giornate con oltre 30 gradi di massima, 18 con minima oltre i 20: le notti in cui non si scende sotto ai 20 gradi sono notti tropicali. Considerando anche una temperatura media di 25,5 gradi, la seconda più alta di sempre, possiamo dire che giugno sta diventando paragonabile a luglio e agosto come capacità di raggiungere picchi prolungati di alta temperatura e pressione".

Non va meglio dal lato precipitazioni, visto che nell’ultimo mese sono caduti solo 15,7 millimetri di pioggia a fronte dei 61,5 di media. Ed è un problema: "Da inizio anno, a parte gennaio, tutti mesi hanno avuto scarse precipitazioni. Parliamo di quasi la metà in meno - prosegue Paolucci -. È strano che ancora non ci siano problemi con la vegetazione, dato che spesso, anche in situazioni migliori, capitava già di vedere le prime macchie di secco o boschi in sofferenza, mentre per ora non ne abbiamo".

Intanto, in città si combatte il caldo come si può. Alcuni si rinfrescano alla fontana, altri cercano vento nei vicoli o al Parco della resistenza, mentre tra gli esercenti c’è chi adotta soluzioni particolari, come il personale del ristorante La Fornarina, che ha sostituito le camicie con magliette disegnate per la stagione.

La fortuna di molti locali è l’avere grottini o corridoi che si inoltrano nella pietra o sottoterra, però non tutti li hanno e c’è chi vorrebbe installare un condizionatore, ma non può.

Tra loro, il Fuoritema, un pub: "Essendoci il vincolo Unesco, per ottenere il permesso di installare i condizionatori tradizionali c’è una pratica molto laboriosa - spiega Alessandro Manenti -. Stiamo tamponando con i ventilatori e cerchiamo di mettere un impianto di condizionamento fatto ad hoc per gli interni, che dovrebbe mitigare un po’. Visti i costi delle bollette, le spese si alzeranno, ma, avendo dei tavoli fuori, per ora sopperiamo abbastanza bene così. Purtroppo, la cosa dipende dalla Soprintendenza, non dal Comune, che in questo caso si è attivato per permettere a più esercenti possibile di avere spazi all’esterno".