Pesaro, l'autopsia su Andrea Marinelli. Morto per problemi cardiaci e respiratori

L'imprenditore 45enne titolare della omonima ditta di cucine, è deceduto nel sonno. Confermati i funerali

CON LA MOGLIE Andrea Marinelli con Simona Biagini

CON LA MOGLIE Andrea Marinelli con Simona Biagini

Pesaro, 5 giugno 2018 - Andrea Marinelli, 45 anni, titolare della omonima ditta di cucine, è morto nel sonno, per problemi sia cardiaci che respiratori, legati a un fisico ormai molto consunto per la malattia e da una vita che negli ultimi anni lo aveva provato. Forse, l’imprenditore non si è accorto neanche di morire.

Sono questi i primi particolari che emergono dall’autopsia, svolta ieri, all’obitorio di Pesaro, da un anatomopatologo venuto da Bologna. Scontato il nulla osta, a questo punto, per il funerale, visto che i primi accertamenti confermano che si tratta di una morte che ha cause naturali. La cerimonia funebre è fissata per domani, in Duomo a Pesaro, alle ore 9.30. La salma verrà sepolta nel cimitero di Pesaro.

COME si ricorderà, Marinelli era statato trovato la mattina di martedì 29 maggio senza vita in un letto, quello del figlioletto, dell’appartamento della zona mare in cui viveva con la famiglia, la moglie Simona Biagini e il figlio di 9 anni. La stessa moglie ha chiamato la polizia dopo essersi accorta del decesso. E due pattuglie – sia Volante e Squadra mobile – erano arrivate nella casa dell’imprenditore, per ricostruire il più accuratamente possibile cosa fosse accaduto nelle ultime ore. Tra l’altro, la stessa polizia ha richiesto e visionato le immagini delle telecamere che riprendono quella zona della città (Villa Olga appunto e che, tra l’altro, lo stesso Marinelli aveva finanziato, regalandole al Comune), per verificare presenze e movimenti degli ultimi giorni prima del decesso.

La sera prima di morire, Marinelli aveva accusato gravi problemi respiratori, tanto che gli stessi parenti gli avevano detto, con insistenza, assieme al suo medico curante, di rivolgersi alle cure dell’ospedale. Ma l’imprenditore aveva rifiutato, dicendo «ci andrò domattina».