Il reparto di Pediatria del San Salvatore
Pesaro, 11 dicembre 2019 - La grande festa di Natale organizzata nel reparto di Pediatria da Abio Pesaro, l’associazione per il bambino in ospedale, anche quest’anno potrà godere del sostegno di Banca di Pesaro. Il direttore dell’istituto di credito, Paolo Benedetti, ha annunciato di aver staccato un assegno a tre zeri per permettere ai piccoli curati dallo staff del primario Leonardo Felici di trascorrere un pomeriggio dal sapore natalizio dimenticandosi della malattia. Sabato prossimo, il 14 dicembre, dalle ore 15 nella ludoteca del reparto, entreranno in scena i Vip clown Ciofeca che, raccontando fiabe e distribuendo giochi, anticiperanno l’arrivo di Babbo Natale, previsto per le ore 16.
«Come dice il sindaco Ricci, se non si comunica non si esiste – ha detto la presidente Abio, Monica Nicolini – Noi facciamo soprattutto fatti, ma a fine anno vogliamo rendere pubblica l’attività portata avanti tutti i giorni, per tre ore al giorno, dai nostri 50 volontari. La più grande soddisfazione è vedere che i bambini dimessi vogliono restare in ospedale per giocare con noi. Poi c’è tutta la formazione, un’attività molto importante e delicata visto che attraverso il gioco si può superare il trauma dell’ospedalizzazione».
Il direttore di Banca di Pesaro ha assicurato che quello con Abio, con la quale è stato instaurato un rapporto ormai decennale, è in cima alla lista degli impegni. «Stare qui, in queste stanze, fa comprendere cosa deve fare una banca del territorio». Abio non è attiva solo nel volontariato, ma impiega risorse anche per migliorare le strutture di cura e la degenza dei piccoli malati con le loro famiglie.
«Poco meno di un mese – spiega il segretario generale Abio, Aldo Mosca – abbiamo donato sette poltrone, cinque alla Pediatria di Pesaro e due a Fano, dove i genitori possono trascorrere la notte accanto ai loro bambini. Abbiamo anche contribuito a realizzare le nuove decorazioni alla Pediatria di Fano e ristrutturato quelle di Pesaro per rendere questi spazi a misura di bambino. E’ un lavoro a trecentosessanta gradi che contribuisce a rendere più gradevole la permanenza dei piccoli pazienti in ospedale».