Bavosi, il retroscena: "Volevamo quell’area Ma i proprietari non ce l’hanno venduta"

Valentina, della nota macelleria, ha bottega di fronte alla zona dove sorgerà il supermercato Eurospin: "Ci abbiamo provato. La gente sa che da noi si trova carne scelta e da quando apre la grande distribuzione siamo cresciuti". Panetteria in allarme

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A poche decine di metri da dove sorgerà Eurospin di via Trometta, lavorano Gibo "Alberto" Bavosi, sua moglie Loretta e la famiglia, un’istituzione per la città nel settore. Qui dal 1978 si vendono carni di qualità ed è questo uno dei baluardi che regge al dilagare della grande distribuzione e che anzi voleva prendere il suo posto: "Noi quell’area di via Trometta – rivela la figlia Valentina – volevamo acquistarla per portarci il nostro punto vendita, ma non ce l’hanno venduta perché c’era sotto qualcosa di più grande evidentemente. Poco male, continuiamo a lavorare nella nostra piccola bottega e i fatti ci stanno dando ragione. Da quando hanno aperto supermercati qui vicino, gli affari per noi stanno andando meglio ed è aumentato il flusso di clienti". Il perché è presto detto: "Abbiamo carni scelte del territorio – aggiunge Valentina – valorizziamo le produzioni del Montefeltro. Un prodotto come la salsiccia, che potrebbe prestarsi a speculazioni sul prezzo della concorrenza, è al contrario il nostro forte perché quando la gente assaggia la salsiccia Bavosi fatta da noi con carni nostrane, poi torna. Voglio dire che per noi un supermercato in più o in meno cambia poco, ormai ne stanno nascendo in serie e ci siamo abituati. Cerchiamo di rimediare con la qualità".

Di fianco, ancora più vicino a dove sorgerà Eurospin, la panetteria di Martina Mascia: "Non è una buona notizia l’apertura di un supermercato di fronte a noi, certo, ma che dobbiamo fare? I nostri pani e le nostre focacce e pizze sono fatti in casa e puntiamo su quello, sull’artigianalità e sulla materia prima. La pandemia sotto questo aspetto ci ha dato una mano, perché ha riportato il cliente a fare la spesa sotto casa e ad apprezzare anche il piccolo produttore. Questo è accaduto anche nel nostro punto vendita al porto, per cui ci siamo decisi mesi fa di fare un nuovo investimento spostandoci anche in periferia. Inoltre riforniamo gli alberghi, con soddisfazione. Insomma ci diamo da fare. Certo non si può fare a meno di notare che a Pesaro ci sia una presenza esagerata di supermercati. Combattiamo fidando sulla qualità, cercando di andare incontro a chi ha meno soldi. Questo è il vero pericolo: con la crisi c’è il rischio che qualcuno sia costretto a fare ricorso a prodotti a basso prezzo".

d.e.