Biodigestore approvato E’ via libera a Talacchio

Dopo mesi la Conferenza dei servizi in Provincia dice sì, come per Barchi. Adesso c’è addirittura l’opportunità di avere due impianti in concorrenza.

Biodigestore approvato  E’ via libera a Talacchio

Biodigestore approvato E’ via libera a Talacchio

La Conferenza dei Servizi in Provincia ha dato il via libera al progetto di Biodigestore a Talacchio, presentato dalla Green Factory, società di scopo di Marche Multiservizi, che lo aveva presentato quasi due anni fa. Nel frattempo sono cambiate molte cose e neppure i progetti di smaltimento dei rifiuti organici attraverso i biodigestori riescono a passare indenni dalla teoria “non nel mio giardino“. Produrre biometano da utilizzare per creare energia può interessare i produttori, ma di sicuro non convince i cittadini.

Per ora Green Factory incassa il via libera con prescrizioni della Conferenza dei servizi e apre un gioco nuovo per il futuro. Ora i siti approvati nella provincia di Pesaro e Urbino sono due: da una parte Barchi, nel Comune di Terre Roveresche; dall’altra Talacchio con dimensioni notevoli (105 mila tonnellate complessive) per lo smaltimento dei rifiuti organici e biomasse vegetali. In una provincia normale, priva delle difficoltà di rapporti ormai tradizionali tra l’area di Fano e quella di Pesaro, si troverebbe una soluzione unica per smaltire i rifiuti, che ora spesso vengono portati a pagamento in Emilia Romagna e Veneto. Ma il cambiamento degli equilibri politici in atto a livello regionale non aiuterà la soluzione. Quindi vedremo la zona di Fano puntare con Feronia, Aset e forse Acea sull’impianto di Barchi (dove peraltro c’è una discarica da sanare e chiudere definitivamente), mentre se a Marche Multiservizi e Hera potrà servire un impianto del genere si proverà a realizzarlo a Talacchio.

Il progetto di Green Factory pare essere apprezzato ma la vocazione privatistica della società non ha finora aiutato a convincere i residenti della zona. Tanto che “Diversamente“, l’associazione dei cittadini contrari all’impianto avrebbe già annunciato un ricorso al Tar. Pochi giorni addietro un altro ricorso al Tar, quello contro l’impianto di Barchi, sarebbe già approdato al tribunale amministrativo con un ricorso atto a bloccare il progetto. Insomma, come accade sempre in questa provincia il combinato disposto tra l’opposizione dei cittadini e le esigenze dei politici può portare a due risultati: mancanza di impianti adeguati alla necessità e aumento dei costi di smaltimento riversati sui cittadini. Difficile aspettarsi un colpo di scena di buon senso. Intanto Green Factory si gode il via libera a Talacchio.

l.lu.