Biolaboratorio, è svolta? La protesta impressiona e ora spunta l’ipotesi di un trasferimento

I componente del consiglio di presidenza dell’Istituto zooprofilattico forse decideranno di spostarlo nell’entroterra. "Qui non ci sono allevamenti".

Biolaboratorio, è svolta?  La protesta impressiona  e ora spunta l’ipotesi  di un trasferimento

Biolaboratorio, è svolta? La protesta impressiona e ora spunta l’ipotesi di un trasferimento

I filmati della manifestazione anti-laboratorio dell’Istituto zooprofilattico dietro il palasport della Torraccia hanno ieri raggiunto anche i componenti del consiglio di presidenza di questo istituto che è sotto il ministero della Sanità e che ha competernza su Marche e Umbria. Quella massa imponente di persone – pullman arrivati anche dalla Francia e dalle Germania – pare che abbia impressionato e non poco. Tanto che qualche componente del consiglio pare che abbia posto sul tavolo il tema dell’opportunità di creare una struttura proprio in mezzo ad abitazioni civili e supermercati. Ed è stata fatta balenare l’ipotesi di un possibile spostamento della nuova sede del biolab in qualche zona interna della provincia "anche perché a Pesaro non ci sono allevamenti di mucche, di maiali e nemmeno di pecore", ha detto qualcuno, all’interno di un panorama di ‘comando’ che è in parte cambiato. Perché uno dei tre consiglieri dell’istituto zoo profilattico è un pesarese e risponde al nome di Giorgio Mochi, ex sindaco di Piobbico, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che è stato nominato, lo scorso gennaio, dalla Regione all’interno della catena di comando, espressione e rappresentante delle Marche.

Per il gioco delle alternanze Giorgio Mochi, visto che l’attuale presidente è di Perugia, potrebbe subentrare al vertice dell’istituto zooprofilattico. Si va verso una retromarcia per l’acquisto del terreno dietro il palasport, valutato 500mila euro? Secondo alcuni esponenti di Fd’I la via potrebbe essere quella e cioè spostare il nuovo laboratorio lontano dalla città, nell’entroterra.

m.g.