Caso del Vescovo, ora c’è il Pd nel mirino

Il consigliere regionale Rossi rigetta al mittente le accuse sulla “improvvisazione“ della sua mozione. "Assumetevi le vostre responsabilità"

La diatriba sulla mozione presentata e poi ritirata in Consiglio regionale da Giacomo Rossi, martedì, per chiedere al presidente Francesco Acquaroli di schierarsi a favore del mantenimento dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, si arricchisce di un altro capitolo. Il consigliere dei Civici Marche ora respinge le critiche avanzate dal Pd, dicendosi "rammaricato nel leggere che, invece di fare quadrato sulla tematica, il gruppo inventi in maniera grave e di sana pianta dinamiche e cose non vere per salvare la figura fatta. Innanzitutto, non c’è stata violazione del regolamento, essendo possibile presentare una mozione d’urgenza, cosa che ho fatto una settimana prima, durante la Conferenza dei capigruppo, dove se n’è approvato l’inserimento, sostituendo un’altra mia mozione già calendarizzata. Tra l’altro, nella stessa riunione, così come in quella prima del Consiglio, ho chiesto la sottoscrizione dell’atto da parte di tutti e ciò sgombra anche dalle false accuse di non condivisione. Inoltre, la dichiarazione del Pd di non voler partecipare al voto è venuta prima della richiesta di sospensione dei lavori avanzata dalla maggioranza, che, altresì, non ho esitato a criticare. Vedendo che la mozione aveva solo il sostegno dei colleghi Dino Latini e Giorgio Cancellieri, ho preferito ritirala evitando di sminuirne il valore. L’atto ne avrebbe avuto se avesse trovato almeno una condivisione maggioritaria, cosa che spero possa arrivare".

Rossi poi ritiene non valida la critica del Pd sul fatto che "la Regione non avrebbe competenza sulla questione", sostenendo che si tratti "di una presa di posizione forte e legittima su una vicenda che riguarda la sopravvivenza di una Diocesi, con l’aspetto identitario, storico e sociale che ne consegue. È ovvio che il Consiglio non abbia competenze ecclesiastiche, ma può esprimere la propria opinione su un tema che non è solo ecclesiastico, così come la Chiesa si esprime legittimamente su questioni civili che hanno risvolti morali e dottrinali. Il Pd non ha nemmeno compreso che l’atto sarebbe stato un sostegno importante a tutti i Comuni dell’Arcidiocesi, molti dei quali a guida Partito democratico. Io ho avuto la forza e la coerenza di criticare anche la maggioranza su questo non voto, perché reputo certe questioni trasversali. Il Pd si assuma le proprie responsabilità invece e si unisca, come è successo nei Comuni dell’Arcidiocesi, alla difesa di questa realtà storica e sociale".

n. p.