Centro, vince il degrado a Pesaro: tour in 10 tappe

A proposito di decoro: ecco i luoghi in cui regnano muri imbrattati e strade proibite ai pedoni. I portoni delle chiese? "Tele" per i writer

Materassi a vista in via Giordani;: con sempre gli 'affreschi' sullo sfondo

Materassi a vista in via Giordani;: con sempre gli 'affreschi' sullo sfondo

Pesaro, 30 gennaio 2023 – Quello che vedete sotto è un giro nel degrado della città che si fa in mezz’ora, partendo dalla redazione di via Manzoni del ’Carlino’. In molti punti la città presenta un centro storico ’sgarrupato’. Le foto evidenziano un concetto che molti operatori, e anche cittadini, in questi giorni in cui abbiamo parlato su queste colonne di degrado e anche di piani comunali per migliorare il decoro, hanno evidenziato. Cioè, in sintesi: "Il Comune non mi può chiedere di spendere 5mila euro per sostituire le sedie colorate di giallo che ho adesso con quelle colorate grigio antracite, quando in altri punti della città la situazione è impresentabile...". Ecco, in un giro veloce a dieci tappe, i punti in cui la città andrebbe davvero sistemata meglio, da più punti di vista.

Uno, si comincia da via D’Azeglio, tra le poche (per fortuna) strade del centro in cui non ci possono camminare neanche i normali, figuriamoci i diversamente abili. Perché è vero che i marciapiedi ci sono su ambedue i lati ma è come se non ci fossero: affogati dalle auto in sosta, frantumati dal tempo. I pedoni sono costretti, in pratica, a camminare in mezzo alla strada. E quelli in carrozzina devono passare da un altra parte. Meno male che la via è corta.

Due: piazzale Matteotti, lato liceo: bici, o speso resti di bici, spesso rubate accatastate alla rinfusa sulle rastrelliere. Tre: i muri di via Gavardini. Infestati dalle scritte, come quelli (quattro), attigui all’ingresso dell’Anagrafe comunale, che è un ufficio pubblico e quindi meriterebbe miglior attenzione. Cinque, lì vicino, uno dei portoni della chiesa di Sant’Ubaldo, vicino a largo Mamiani, è, anche questo, trasformato in una tela per i writer. Sei: via Perticari, adiacente al palazzo, è un’altra tela dei writer. In questo caso il contrasto è evidente: le mura del palazzo, appena restaurate, sono ancora perfette, ma probabilmente solo perché protette da una telecamera.

Sette, via Giordani, dietro il Conservatorio. Un materasso per strada, con rete a doga, vicino a una bottiglia vuota, sullo sfondo il solito muro allegramente imbrattato. Otto: la chiesa della Maddalena. Anche qui il portone è imbrattato con una scritta. Nove, il retro di via S. Francesco: una buca in mezzo al selciato, proprio nell’ingresso posteriore del ristorante la Guercia. E’ transennata da anni, non si capisce chi debba intervenire in quel punto per rattoppare il buco. Ma nessuno finora l’ha fatto.

Infine, dieci, le filiali delle banche che hanno chiuso da anni: sia in via S.Francesco, che quella di piazzale Lazzarini, due punti strategici del centro cittadino: per i quali, ancora una volta gli esercenti, hanno chiesto di intervenire (stampe della vecchia Pesaro da mettere sulle vetrine, o altri rimedi) per migliorare il decoro di quel punto.