REDAZIONE PESARO

Cesane ancora a fuoco, 14 ore di inferno

Incendio due chilometri sopra la Baita, 5 ettari in fumo: zona impervia per i pompieri, mobilitato l’elicottero con venti lanci

Ancora un incendio, favorito della siccità paurosa che da mesi attanaglia i boschi del nostro Appennino, ma causato da manovre, o dolose o colpose, imputabili all’uomo. Andati distrutti stavolta 5 ettari di bosco, a due chilometri circa dalla Baita, verso Fossombrone. Il tutto, dopo i i tre incendi verificatisi la scorsa settimana a Macerata Feltria, a Montecerignone e sulle Cesane, stavolta vicino a Isola del Piano: un totale di 40 ettari di bosco in fumo. L’origine al momento non è nota, ma è già stata inoltrata da parte dei Carabinieri Forestali una denuncia contro ignoti.

L’incendio è iniziato alle 17 e 30 del Ferragosto ed è durato fino alle 7,30 di ieri mattina, impegnando per le operazioni di spegnimento venti pompieri della provincia, sei mezzi e l’elicottero della Regione, che ha fatto venti lanci. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri forestali, per capire l’origine dell’incendio e eventuale presenza di inneschi, magari in più punti, come avviene negli incendi appiccati dai piromani. Sono andati distrutti 5 ettari di bosco senza però interessare case o persone.

L’intervento dell’elicottero si è reso inevitabile, in quanto la zona in cui erano concertate le fiamme era impervia e quindi difficilmente raggiungibile dai pompieri a piedi, che comunque sono intervenuti con le manichette per tentare dei delimitare il più possibile il raggio di azione del fuoco. Anche nelle ore successive, quindi fino al pomeriggio di ieri, sono andate avanti prima le operazioni di bonifica poi del controllo di eventuali nuovi roghi, attivati dal vento caldissimo che si è scatenato nel pomeriggio. Fino alla serata di ieri comunque non risultavano nuovi riavvii delle fiamme.

Ora si tratterà di stabilire attraverso le indagini dei Forestali le cause. Gli stessi militari, la settimana scorsa, avevano scoperto che le fiamme di Isola del Piano erano state provocate da un artigiano che stava svolgendo dei lavori con dei metalli, le scintille avevano attivato il tutto. E l’uomo è stato denunciato per incendio colposo. Usato in quel caso il cosiddetto "metodo delle evidenze fisiche", tecnica di investigazione di polizia scientifica che consente di individuare il punto di innesco del fuoco, la causa e il mezzo che ha provocato l’evento. In attesa che anche stavolta si arrivi al responsabile.