"Ciao mamma, ci hai insegnato a combattere"

Le struggenti parole del figlio Francesco al funerale di Cinzia Gregorini, mamma di Benedetta Vitali, vittima della Lanterna Azzurra.

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Alle 9.30 di ieri la nuova chiesa di Gimarra era già tutta piena e dall’altoparlante si diffondeva la voce di don Gianni Petroni, che richiamava l’attenzione dei presenti a evitare assembramenti. Alle 10 puntuali è arrivato il feretro, accompagnato dal marito e dai figli, portando con sé un mare di lacrime e singulti di pianto. E’ stato estremamente commovente e partecipato l’addio di Fano a Cinzia Gregorini, mamma di Benedetta Vitali, la giovane vittima fanese della strage di Corinaldo. All’interno della nuova chiesa del Carmine non sono potute entrare più di 90 persone (tra cui il sindaco Seri) ma all’esterno se ne sono radunate più di 300, che hanno partecipato alla funzione, disposte in maniera ordinata e distanziata, sul sagrato e tutt’intorno all’edificio. Da lì, stretti in un abbraccio virtuale alla famiglia Vitali, hanno ascoltato la toccante omelia del vescovo Trasarti che ha voluto celebrare il rito funebre.

"Sono qui non per togliere il lavoro a don Gianni, ma per rispetto di un dolore che ho accudito a distanza per la morte di Benedetta" ha esordito. "In questi casi occorre dire poche parole e stare semplicemente dentro al dolore - ha sottolineato Trasarti -. La morte ci sconvolge, è una ladra. Non dobbiamo sprecare un solo respiro della vita". E ancora: "Quando il dolore bussa alla porta tutti tirano in ballo Dio. Il primo effetto del dolore è rimettere tutto in discussione. Nel dramma la domanda è: ‘cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?’. Nulla. Noi non paghiamo il dazio di colpe personali, il dolore è conseguenza della cattiveria umana. La morte di Benedetta è stata frutto della cattiveria umana. Anche il tumore, le catastrofi naturali, dimostrano che il mondo non è pacifico e armonioso. La risposta di Dio è la risurrezione di Gesù. Questo significa che la sofferenza redime. Ho visto persone riconciliarsi con la vita, nel dolore".

Un messaggio che il marito di Cinzia e i suoi figli hanno già fatto loro da tempo e professano quotidianamente. "Non piangete… è nato un angelo - ha detto il marito Corrado poche ore dopo la morte di Cinzia - Ora mi rimangono solo Francesco ed Alessandro, sono loro ora la mia forza in questo cammino di purificazione che è la vita. Tutto questo serva a far capire alla gente che dobbiamo ringraziare per ogni giorno che il Signore ci dà su questa terra". E ieri il figlio Francesco, ha ribadito il concetto, pronunciando parole di grande fede: "Innanzitutto volevo ringraziare i presenti e quanti hanno espresso vicinanza nei nostri confronti: ci state dando tanta forza". Poi il grazie grazie a mamma Cinzia: "Grazie per la madre che sei stata, perché hai combattuto e lo hai fatto con onore e rispetto, fino all’ultimo giorno della tua vita. Grazie per averci spronato a non arrenderci mai, proprio come in questi momenti terribili; per averci fatto capire ancora una volta che la vita non guarda in faccia nessuno e soprattutto non tiene conto di niente. Non conta ciò che hai passato, se ti deve colpire, ti colpisce. Sei stata una guerriera: hai fatto i conti con alcune delle cose più brutte che possono colpire un essere umano. Nonostante ciò non hai fatto mancare mai niente alla tua famiglia. Sei stata una mamma capace di insegnare ai tuoi figli ad amare, amandoli; ci hai messo tutti sulla buona strada insegnandoci i giusti valori. Nonostante questo poco tempo, non possiamo che essere orgogliosi e fortunati di avere avuto una mamma come te. Questo non è un addio, ma un arrivederci".

Tiziana Petrelli