Cicatrice in volto dopo il pugno: "Questa ferita può danneggiare la mia carriera di attore"

Il caso di Niccolò, 23 anni: aggredito in una piadineria, ha un danno permanente sopra l’occhio "Per me un disagio continuo, e le agenzie di casting fanno attenzione a certi particolari"

Niccolò Riggioni

Niccolò Riggioni

Pesaro, 19 marzo 2024 – Una cicatrice che rischia di danneggiare la sua carriera di attore. Quella cicatrice è l’effetto di un cazzotto al sopracciglio destro che si è preso "mentre tentava – come ha detto lui ieri in tribunale – di difendere un amico". E’ la storia di Niccolò Riggioni, fanese, 24 anni da compiere nel prossimo dicembre.

E si dà il caso che Niccolò – viso, ma anche fisico, da modello - sta studiando per fare l’attore. E quella cicatrice in rilievo sul sopracciglio destro gli sta creando problemi, sia in generale nelle relazioni con gli altri, sia nelle scelte legate al lavoro. "Le agenzie di casting sono precisissime", dice lui. "E non è che posso consolarmi dicendo che anche una cicatrice sul viso può piacere. Se l’agenzia chiede un volto pulito, io con questa ferita sono fuori".

Niccolò Riggioni è il ragazzo che la notte del 10 settembre 2021 si trova alla piadineria "Da Sandro" a Torrette di Fano.

Ieri, davanti al giudice Andrea Piersantelli, hanno deposto sia lui che gli amici che quella sera erano con lui. Nessuno dei tre imputati dell’aggressione, accusati di lesioni aggravate – e cioè: Alex Piccioli, Nicola Tarini e Andrea Polli – ieri era presente in aula. Niccolò è difeso (parte civile) dall’avvocato Tristano Tonnini, di Fano.

Tutto pare sia partito da una ragazza contesa. Un amico di Riggioni, Gabriel, si bacia con una ragazza. Un ragazzo, amico dei tre imputati, si avvicina lui e gli dice: "Guarda che questa è la mia ex ragazza".

Con ogni probabilità è quella la scintilla che fa partire la spedizione punitiva. Riggioni ieri ha infatti riferito che poco dopo l’episodio del bacio ha visto il ragazzo mandare dei messaggi, e poco dopo sono arrivati i suoi tre amici. "Uno dei loro è entrato per primo, Piccioli. Io ho capito che era il capo, era lui che picchiava con più veemenza. Ha aggredito il mio amico Gabriel. Io sono rimasto nel mezzo ed hanno iniziato a picchiarmi. Ho cercato di bloccare Piccioli da dietro ma loro si sono avventati su di me. Mi sono messo a scudo, per far sì che le botte facessero meno male".

Ma come emerso ieri in udienza da testimonianze di altri amici di Riggioni – Gabriele, Matilde Werther, Alessandro – "hanno smesso di picchiarlo solo quando hanno visto che il sangue gli zampillava dal sopracciglio".

"Avevo la maglietta bianca, ed era piena di sangue", dice Riggioni. Il quale quella notte viene portato al pronto soccorso. Punti di sutura e 12 giorni di prognosi. Ma il segno di quella ferita resta.

"Una lesione lunga 3 centimetri, alta in alcuni casi fino a due", ha testimoniato ieri il medico, Maurizio Marchionni, di Senigallia, che lo ha visitato dopo due anni dai fatti e chiamato dalla parte civile per valutare il danno. "Si tratta di un danno cicatriziale estetico", ha aggiunto il medico, e crea una ’bozzetta’, a causa del tessuto ispessito, che in questo momento Niccolò ritiene un ostacolo, anche per la sua carriera.

Il suo curriculum al momento è una laurea triennale con massimo dei voti in Comunicazione e marketing allo Iulm, ora sta facendo la magistrale alla Cattolica, nella stessa materia. Ha studiato recitazione per 3 mesi al Lee Strasberg Institute di New York. E sta studiando, ultimo anno, recitazione sempre a Milano, all’"Accademia 09".

Fare l’attore è il suo sogno. E per quella cicatrice sull’occhio destro almeno per ora non è previsto nessun ruolo.