Cinque positivi a Fano nell’ospedale no Covid "Trasferiti a Pesaro e curati coi monoclonali"

I contagi sono emersi nell’ultima settimana tra i pazienti ricoverati al Santa Croce per patologie non legate al virus. Il primario Frausini: "Li abbiamo scoperti grazie allo screening periodico e poi è scattata la terapia al San Salvatore"

Migration

di Benedetta Iacomucci

Sono passati dal ricovero per motivi del tutto estranei al Covid, alle cure anti-covid con gli anticorpi monoclonali. E’ successo negli ultimi 8 giorni al Santa Croce di Fano, dove erano ricoverati nel reparto ’pulito’ di Medicina cinque pazienti che non avevano alcun sintomo riconducibile al virus e si trovavano in un letto d’ospedale per tutt’altro motivo. Fatto sta che grazie allo screening periodico sui pazienti, che a Marche Nord prevede la somministrazione del tampone ogni 48 ore, le positività sono emerse, facendo attivare immediatamente tutte le procedure per la presa in carico e la cura con i monoclonali. Una terapia in cui l’azienda ospedaliera ha creduto sin dal primo momento: ad oggi sono 150 – record regionale – i pazienti positivi curati in questo modo. E sono tutti perfettamente guariti: trapiantati e soggetti con scompensi diabetici compresi.

"Che emergano positivi – osserva il dottor Gabriele Frausini, primario di Medicina – non deve sorprendere: precedentemente era capitato anche con due infermieri. Il virus gira, più cerchi e più trovi. La considerazione da fare casomai è un’altra. Ovvero non bisogna abbassare la guardia, fare il vaccino e, per quelli che l’hanno già fatto, fare anche la dose booster".

Il dottor Frausini lo ripete come un mantra: ne ha visti passare troppi, in reparto, negli ultimi due anni. E la situazione che gli si prospetta oggi conferma le sue convinzioni: "Oggi a Marche Nord abbiamo 56 pazienti ricoverati per Covid. Il 70% non è vaccinato, mentre ce n’è solo uno con tre dosi: si tratta di un paziente del ’45, ricoverato in Rianimazione. Purtroppo ci sono persone che per patologie varie non sviluppano un’immunità adeguata. Una ristrettissima parte per le quali il vaccino non fiunziona. Ma per tutti gli altri, la stragrande maggioranza, il vaccino protegge dalla malattia severa e impedisce di finire in Rianimazione".

Tornando ai 5 positivi ’a loro insaputa’, l’équipe del dottor Frausini ha agito sulla scorta delle evidenze cliniche riscontrate nell’ultimo anno. "Abbiamo traferito questi pazienti – quasi tutti fragili e piuttosto anziani – su Pesaro, e li abbiamo trattati subito con gli anticorpi monoclonali. Ormai, forti dell’esperienza maturata nella gestione di almeno 150 pazienti, sappiamo che se agiamo subito, nei primi giorni della malattia, i pazienti guariscono in 48 ore. Per questo facciamo tamponi a tappeto: staniamo il virus agli esordi e lo neutralizziamo".

Per Frausini non ci sono sorprese, ma solo il rammarico di vedere che continuano ad arrivare in reparto persone tutto sommato giovani, non vaccinate e con forme di infezione molto importanti: "Questa notte sono arrivate 4 persone, due del ’60, uno del ’57 e uno del ’40. Tre di loro sicuramente non erano vaccinate, e avevano fino al 40% di polmone compromesso. Io rispetto tutti perché ognuno sceglie per sé, ma che il vaccino protegga e che la dose booster serva è certo. Così come è certa l’efficacia dei monoclonali".

La svolta, nelle terapie con anticorpi monoclonali, è che mentre prima erano destinate solo a determinate categorie di pazienti fragili, adesso possono essere somministrate anche a a ultra65enni sani: "Un dato che tranquillizza anche noi sanitari – confessa Frausini – che più di altri ci esponiamo ogni giorno. Ma è sicuro che non ci fermiamo". Non si ferma, il dottor Frausini, che anzi, per esserci, ha addirittura rimandato la pensione. E passa parte del turno a parlare con i non vaccinati. "Voglio più che altro capire le loro ragioni – dice – ed ho capito questo: chi non si è vaccinato ha paura o è disinformato. Per questo c’è bisogno di uno sforzo in più anche da parte nostra per fugare ogni dubbio". Ieri, in medicina subintensiva, c’erano 24 ricoverati: 16 posti letto erano occupari da non vaccinati. In Medicina covid 17 pazienti, di cui 12 non vaccinati.