
Matteo Galeazzi
Aumenti fino all’80% in soli due mesi. E’ quanto ha subìto la quotazione del caffè qualità robusta a fine 2024, alla quale si aggiungono svariati incrementi anche sulla varietà arabica.
A dirlo è Matteo Galeazzi, titolare della storica azienda di torrefazione Rio Rica Cafè di Pesaro, che oggi si trova a Villa Fastiggi e conta oltre ai due titolari altri due dipendenti.
Galeazzi, perché il costo del caffè è aumentato così tanto?
"Ci sono diversi fattori che stanno incidendo nell’aumento del costo della materia prima, ma il principale è dovuto alle borse. L’arabica è quotata a New York, la robusta in quella di Londra e proprio quest’ultima ha avuto una esplosione di costo in soli due mesi. Troppo spesso però si tratta di speculazioni di borsa".
Si dà la colpa anche al cambiamento climatico...
"Sicuramente ha inciso, perché sono stati registrati cali di raccolto sia in Brasile che in Colombia e a tutto questo si aggiunge anche la difficoltà che stanno subendo i trasporti a causa della crisi nel Mar Rosso, che ha fatto crescere il prezzo".
Si vedono segnali positivi all’orizzonte?
"Gli ultimi bollettini che ci stanno arrivando dicono che rispetto alle previsioni alcuni raccolti del Centro America potrebbero essere andati meglio. Quindi speriamo di vedere segnali positivi e che non ci siano speculazioni".
Come sta andando il settore del caffè in generale?
"E’ un prodotto che va bene e i consumi sono sempre molto alti (anche se un po’ più contenuti rispetto ad anni addietro). Noi serviamo esclusivamente la provincia di Pesaro e Urbino. Oggi va molto bene il mercato delle capsule e delle cialde, che si affianca a quello dei caffè in grani. Certo il settore ha comunque risentito della crisi energetica e dell’aumento delle bollette, che poi a cascata va a pesare anche su bar e ristoranti".
Che a loro volta dovranno aumentare i prezzi
"Se un chilo di caffè oggi aumenta di 2 o 3 euro, sulla singola tazzina non andrà a pesare così tanto, visto che con un chilo si fanno in media circa 140 tazzine. Il problema principale sono i costi della gestione dei locali, dell’aumento delle bollette, dell’elettricità, anche fino al 300%. Oggi sempre meno famiglie possono permettersi di fare colazione fuori la domenica mattina. Per tenere sotto controllo il prezzo della tazzina di caffè, i bar potrebbero proporre il caffè liscio ad un prezzo calmierato, facendo però pagare maggiormente le correzioni, dal latte, allo zabaione, alla sambuca, visto che nel settore c’è un menù vastissimo".
ali.mu.