CLAUDIO SALVI
Cronaca

Con l’energia di Raphael Gualazzi l’emozione del “Dreams Live“

Domenica il popolare cantante e pianista urbinate inaugurerà la 65ª stagione dell’Ente Concerti

Raphael Gualazzi sarà domenica al teatro Rossini di Pesaro con il suo nuovo spettacolo

Raphael Gualazzi sarà domenica al teatro Rossini di Pesaro con il suo nuovo spettacolo

Dopo qualche anno di assenza torna ad esibirsi “a casa“, Raphael Gualazzi. Domenica (con inizio alle ore 18) al Teatro Rossini, il cantante e pianista urbinate, ormai cittadino del mondo con residenze a Lucca e Milano, terrà il concerto inaugurale della 65ª Stagione concertistica disegnata dall’Ente Concerti. Gualazzi sarà accompagnato dal suo quintetto (Anders Ulrick al contrabbasso; Luigi Faggi alla tromba; Gianluca Nanni alla batteria e Marco Guidi all’organo Hammond), per una delle tappe del tour Dreams Live autumn 2024 che in questo periodo sta toccando i palchi di varie città italiane.

Gualazzi a lei tocca il compito di inaugurare la stagione classica per antonomasia; quella dell’Ente Concerti.

"E’ per me un onore e un piacere ed è la dimostrazione che la musica non conosce confini, che non può essere sempre catalogata per genere e che le contaminazioni e le influenze sono parte della musica stessa. E comunque devo dirle che non è la prima volta che mi accade. E’ già successo altre volte di suonare all’interno di calendari di istituzioni concertistiche che propongono gran parte del repertorio classico. Forse anche questo è un modo per avvicinare il pubblico dei giovani".

Per lei è anche una sorta di ritorno a casa…

"E’ come se lo è, per di più nell’anno di Pesaro capitale italiana della cultura. Un piacere immenso anche perché questo teatro per me significa molto; prima di tutto per il nome che porta e poi per la sua storia. E per me Rossini è la parola magica. A poche centinaia di metri da qui ho studiato per anni pianoforte al Conservatorio a lui intitolato ed ho sempre pensato a quel suo lascito; quello che ha donato alla città per istituire un liceo musicale, in maniera tale che tanti giovani potessero studiare uno strumento. Ecco quando penso a tutto questo e ai miei anni di studio, provo un grande senso di gratitudine. E con me anche gli altri ragazzi della band".

Si spieghi meglio...

"A parte Anders, gli altri sono tutti musicisti locali che hanno studiato al Conservatorio e con me condividono la gioia di suonare a casa loro, al Rossini!".

Che concerto sarà quello di domenica?

"E’ un concerto che propone gran parte dei brani del mio disco “Dreams“ uscito lo scorso anno che vuole celebrare tutti i sogni: quelli di uguaglianza, quelli che abbiamo nel cassetto, quelli onirici, esoterici, premonitori, e così via. E’ un disco che ho curato molto con gli arrangiamenti di fiati e degli archi di Stefano Nanni. Un disco “unplugged“ che ho registrato a Riccione in uno studio completamente analogico che potesse in qualche modo restituire il calore ed il colore dello strumento acustico; un po’ quello che cercheremo di offrire dal palco al pubblico con una declinazione molto canora…".

Ci spieghi meglio anche questo.

"Semplice, oltre a me canteranno quasi tutti componenti della band. E anche grazie a questo, oltre al grande interplay che ho con loro da anni, che trovo questo tour molto corale".

Gualazzi in un mondo di autotune, AI, sequenze, lei ha sentito l’esigenza di tornare all’acustico.

"Certamente credo che ogni vero musicista la senta. Far risuonare uno strumento di legno o di ottone non è paragonabile a nessuna sequenza binaria; la tavolozza di colori che scaturisce da uno strumento acustico suonato dalle mani, dal cuore e dall’anima di uomo non potrà mai essere emulato".

Sanremo è solo un ricordo?

"E’ certamente un bellissimo ricordo, dal quale sono nate tante altre cose. Non ci vado da qualche anno per via di edizioni non esattamente in linea con il mio genere; ma chissà se in futuro si ponesse l’opportunità di tornare, perché no? Sanremo continua ad essere un grande festival".