Condannato a tre anni lo chef con la coca in casa

Il 42enne romeno è anche coinvolto in un’inchiesta per sequestro ed estorsione verso i clienti che non pagavano

Tre anni di carcere allo chef di San Costanzo trovato con 35 grammi di cocaina in casa. È la condanna decisa ieri dal giudice contro il 42enne romeno arrestato per spaccio di sostanze stupefacente, dopo essere già finito nei guai per un’indagine della procura dorica su un giro di droga tra Ancona e Fano. Inchiesta in cui figurano altri due complici del cuoco e altre accuse come sequestro ed estorsione. Secondo i magistrati anconetani, cuoco e complici avrebbero taglieggiato i clienti che non riuscivano a pagare le sostanze, ma non si farebbero fatti scrupoli neppure con minacce e violenze, fino ad arrivare a pestaggi veri e propri, anche verso i familiari delle vittime. In un’occasione, avrebbero anche costretto a salire sulla loro auto a forza, un giovane acquirente di droga. I carabinieri avevano poi seguito gli spostamenti del trio e quelli dello chef li avevano portato dritti alla sua abitazione a San Costanzo. Qui, a gennaio scorso, i militari avevano ritrovati quei 35 grammi di polvere bianca.

Per il romeno si è aperto il processo per spaccio davanti al Tribunale di Pesaro. Alla scorsa udienza, il pm Maria Letizia Fucci aveva chiesto la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Il suo difensore, l’avvocato Marco Defendini, aveva sostenuto che quella sostanza fosse per consumo personale e che non c’è prova di cessione a terzi. Ha posto l’accento sulla sua incensuratezza e, riguardo ai 2mila euro rinvenuti in casa, ha spiegato che sono frutto del suo lavoro da cuoco. Ieri il giudice Andrea Piersantelli lo ha condannato a 3 anni, scontando di quasi due anni la richiesta della procura.

e. ros.