Confcommercio, 75 anni e non sentirli

A Mondavio la celebrazione dell’anniversario dell’associazione. La fondarono davanti a un notaio 27 commercianti nel 1945 .

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Era il 31 luglio 1945 quando 27 commercianti, davanti al notaio Giuseppe Fabbri, firmarono l’atto costitutivo dell’’Associazione dei commercianti della provincia di Pesaro e Urbino’. Ieri a Mondavio, a 15 lustri esatti da quella storica data, si è celebrato il 75°anniversario della Confcommercio Pesaro e UrbinoMarche Nord. "75 anni con le imprese, per lo sviluppo del territorio", lo slogan coniato dal presidente Angelo Serra e dal direttore Amerigo Varotti, affiancati ieri dal presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia Carlo Sangalli, dal presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini e dal sindaco Mirco Zenobi, alla presenza del prefetto Vittorio Lapolla, del consigliere regionale Federico Talè, di diversi sindaci e amministratori locali e dei rappresentanti dei numerosi partner dell’Associazione.

"Facciamo parte di una grande storia d’impegno e passione – ha esordito Sangalli -. Tante le analogie con 75 anni fa: oggi come allora serve coraggio e forza per ripartire. Ci aspettano grandi sfide. Seppur in un periodo di rilevanti cambiamenti, socialità e rapporti personali devono essere sempre alla base, servono presenza e vicinanza. Confcommercio c’è! I corpi intermedi sono più che mai determinanti. Noi come associazione abbiamo ottenuto importanti successi a livello economico, dai contributi alle imprese al blocco dell’Iva. Ma rimaniamo preoccupati per la tenuta sociale, 270mila aziende e un milione di lavoratori sono a rischio. La nostra presenza è preziosa, serve unione e collaborazione, presenza nei piccoli centri e nelle città, dove quando si spegne un’insegna un pezzo di questa muore". "Tra le cose che ci ha insegnato l’emergenza Covid – ha aggiunto Sangalli, che ha consegnato un premio speciale a Varotti e a Patrizia Caimi, presidente di Terziario Donna – c’è l’importanza della solidarietà. Tra le generazioni, tra imprenditori e consumatori, tra politica e parti sociali. Solo così sapremo ripartire". "Siamo la più forte organizzazione provinciale e anche la più rappresentativa e ramificata – ha detto Varotti, direttore dal ‘95 e prima, per 9 anni, vicedirettore -. La nostra struttura di formazione è un’eccellenza nazionale e abbiamo saputo rafforzarci, inventarci nuovi servizi, come l’Itinerario della Bellezza, modello di turismo sostenibile, grazie al valore dei nostri collaboratori. La realtà economia è cambiata e non si può che ripartire dal settore terziario e dalla valorizzazione del territorio". Sandro Franceschetti