Coronavirus Pesaro, morto Ezio Giroli. Addio a un pezzo di storia del basket

Il Covid non ha lasciato scampo al massaggiatore dell’epopea degli scudetti e delle coppe. Il ricordo commosso di Ario Costa

Una immagine di Ezio Giroli che è stato nella Vuelle dalla stagione 1984 fino al 2000

Una immagine di Ezio Giroli che è stato nella Vuelle dalla stagione 1984 fino al 2000

Pesaro, 8 aprile 2020 - È caduto, ieri all’ospedale, un pezzo della grande epopea del basket degli scudetti e delle coppe: si è spento Ezio Giroli, 71 anni, per 26 anni il fisioterapista della Vuelle, l’ombra e il ‘mago’ dei muscoli ma anche degli umori della squadra. "L’amico, noi giocatori per lui eravamo come dei figli e gli bastava guardarti negli occhi per capire cosa avevi e dirti anche se potevi o no scendere in campo. Grandi intuizioni, che a volte stupivano anche lo staff medico", dice il presidente della Vuelle Ario Costa toccato da questa tragedia, scesa sul mondo del basket come un fulmine nel pomeriggio di ieri.

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Ezio Giroli era arrivato alla Vuelle nella stagione 1974-1975, e cioè quando il basket pane e cipolla si stava trasformando in quella che poi sarebbe diventata una grande formazione: con lui Gracis, Magnifico, Zampolini, poi Costa e quindi l’ossatura delle formazioni che fecero sognare la città. Erano gli anni del passaggio di mano tra Eligio Palazzetti e Valter Scavolini. "La Vuelle esprime il suo cordoglio – scrive in un ricordo Ario Costa – per la scomparsa di Ezio Giroli, storico massaggiatore della società biancorossa. Alla sua famiglia le sentite condoglianze".

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Un Ario Costa commosso anche perchè qualche mese fa in occasione della festa dell’Inferno Biancorosso, erano andati a trovarlo lui, Magnifico e Zampolini, altro giocatore molto legato a Giroli. "Ciao amico mio, anzi scusami, ciao amico nostro, tu non eri il massaggiatore, eri la squadra. Noi eravamo niente senza di te, il tuo sorriso sempre pronto, la battuta sempre giusta per sdrammatizzare, la spolverata ai nostri muscoli come diceva Mimmo (Zampolini, ndr), la tua musica; non parlavi una parola d’inglese ma i mori, come li chiamavi tu, capivano subito e tu capivi loro perché erano il tuo sorriso e il tuo amore a parlare. La tua disponibilità era qualcosa fuori dal comune, avevi tempo per tutti. Passavi dalla pomata fatta non si sapeva con cosa, alle tisane o ai beveroni più buoni di tutto il campionato. Potrei non finire più amico nostro… personalmente è un dolore infinito, tu non sei mai stato normale ma straordinario. Eri forse un fratello o forse di più; ti voglio bene, ciao amico mio".

Ezio Giroli è stato il massaggiatore della squadra fino al 2000 "ma ogni tanto quando passava davanti alla sede con la sua bici – racconta Stefano Cioppi – si fermava davanti alla sede per fare due chiacchiere".  

Una vita non facile quella di Ezio Giroli perché ha perso la figlia Claudia per un male incurabile, poi nel cerchio oscuro dei mali incurabili è caduto anche lui "ma devo dire che si era ripreso", continua Ario Costa. Quando Ezio Giroli entrava alla Vuelle, vice allenatore era Giancarlo Sacco che lo ricorda così: "Un uomo molto disponibile, direi un grande complice della squadra ed anche dello staff tecnico. Persona sempre disponibile, ci curava tutti, era pieno di attenzioni". Giroli lascia oltre alla moglie Graziella, anche il figlio Luca.  

m.g.