Corrado Dominici morto, una vita per gli altri

Città in lutto per lo storico volontario della Caritas, sempre accanto agli ultimi e agli inivisibili. Aveva battuto il Covid, lo ha tradito il cuore

Corrado Dominici

Corrado Dominici

Pesaro Urbino, 27 dicembre 2020 - Se ne è andato nel giorno di Natale. Tra le braccia della figlia. Dopo aver passato la mattina del 25 a stringere lui, nei suoi abbracci, a distanza per colpa del Covid, tutti gli altri, gli ultimi e gli invisibili, quelli a cui dedicava ogni giorno della sua vita. Un cuore grande quello di Corrado Dominici, 64 anni, storico volontario della Caritas. Quello stesso cuore che l’altro giorno lo ha di nuovo tradito. Questa volta senza lasciargli scampo. E dire che aveva vinto battaglie durissime. L’ultima, contro il Covid. Aveva sconfitto il virus dopo 40 giorni di ricovero in semi intensiva nell’ospedale di Pesaro, a marzo scorso. Combatteva anche contro il diabete. E già da anni era alle prese con i tiri mancini del cuore, fiaccato da un infarto nel 2008, poco dopo la morte della moglie Donatella, rimasta uccisa in un incidente d’auto. Ma ogni volta, lui si era rialzato.

E affrontava la vita con due sole bussole: la famiglia e il volontariato. «Mio padre era sempre ottimista nonostante le batoste – racconta la figlia Laura – e questo è il suo più grande insegnamento: vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. Ha reagito alla morte di mia mamma e a tutte le prove che si è trovato davanti. A marzo aveva preso il Covid. Molto probabilmente in ospedale dove era finito per un piede curato male. Lui soffriva di diabete. E stava per subire l’amputazione. Ma devo ringraziare la dottoressa Foghetti che è riuscita a scongiurarla. Ha preso però il virus. Pensavamo che non uscisse vivo. E invece ha vinto anche questa battaglia. Il suo primo pensiero è stato di tornare ad aiutare gli altri». E lo ha fatto fino alla fine. Fino a Natale.

«Era a passeggiare con il cane vicino a casa nostra, a Osteria Nuova – continua Laura – quando si è sentito male. Mi ha telefonato. Ho subito mandato un’ambulanza. Sono corsa da lui e gli sono stata accanto fino all’ultimo respiro. I medici gli hanno fatto un massaggio cardiaco. Ma non ce l’hanno fatta». «Corrado non si tirava mai indietro – il ricordo di Andrea Mancini, coordinatore della Caritas – ha sostenuto la Caritas e i suoi beneficiari con opere di carità concrete e costanti. È stata una delle prime persone che ho conosciuto quando sono arrivato in Caritas e in lui ho trovato un punto di riferimento. Aiutava gli altri volontari ad affrontare le difficoltà del quotidiano anche con una splendida leggerezza». Dominici lascia, oltre alla figlia, il fratello Olivio, le sorelle Maria e Lina e i nipoti Federico e Diletta. I funerali saranno domani, alle 15, nella chiesa di Cattabrighe (oggi alle 19.15, rosario a Osteria Nuova). Sarà seppellito nel cimitero di Santa Marina Alta, accanto alla moglie.