Croce Rossa, i volontari invadono la città E lo spirito di soccorso diventa contagioso

Alla Palla pesaresi impegnati ad imparare con i manichini le manovre salvavita. Nelle gare alla fine si impone la Lombardia

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di Alessandro Mazzanti

Tutta la città che brulicava di gente vestita con le tute bianche e rosse, e con quella croce che da oltre un secolo significa soccorso, aiuto e solidarietà.

Pesaro per la prima volta accoglie le Gare Nazionali di Primo Soccorso della Croce Rossa Italiana, e lo fa in un momento particolare, a poche settimane dalle alluvioni che hanno sconvolto la regione. Tanti dei volontari che gareggiavano ieri nelle piazze della città erano gli stessi che sono andati a portare aiuto nella nostra provincia e in quella di Ancona alle famiglie devastate dalla perdita di cose e a volte dei loro cari. La 27ª edizione delle Gare Nazionali è stata quindi "anche l’occasione – si leggeva in una nota – per ribadire l’impegno della Croce Rossa a supporto delle Marche, colpite dell’alluvione, per i quali la Cri ha lanciato una campagna di raccolta fondi. Per donare: https:cri.italluvione-marche".

Per questo quei colori bianchi e rossi erano un segnale anche di speranza. Poi appunto il brivido delle gare. Con le esercitazioni – sparse in tutta la città – di squadre regionali, quindici, che hanno concorso per aggiudicarsi il primo premio. Ha vinto la Lombardia, secondo il Piemonte e terzo il Veneto.

E lo spirito di squadra era fortissimo. Passavi dal porto e vedevi gli 8 volontari del gruppo Cri Piemonte abbracciati in cerchio, schiene piegate e teste basse a guardare la terra, poi il grido, ritmato, "la gente come noi non molla mai". E in contemporanea con le gare nazionali c’è stato spazio anche per fare educazione al soccorso. Vedi alla Palla di Pomodoro, dove diversi pesaresi ieri mattina hanno imparato a salvare le persone. Con più sessioni dimostrative di manovre salvavita, coordinate da Andrea Lombardi, 29 anni, pesarese, vice presidente Croce rossa Pesaro e con la supervisione di Marco Guernelli, referente nazionale promozione Manovre salvavita. Lombardi e un suo collaboratore dal palco della Palla hanno spiegato i vari passaggi salvavita: dal momento in cui il paziente viene trovato incosciente a terra, cosa bisogna fare fino all’arrivo dell’ambulanza. In pratica dal momento in cui il soccorritore improvvisato si accerta se il paziente respira o no, fino al massaggio cardiaco, che tra le altre cose cerca di far arrivare il sangue al cervello e quindi evitare il più possibile i danni neurologici. Per ogni sessione, una quindicina di pesaresi hanno imparato le manovre di salvataggio, ciascuno con un manichino di plastica a terra su cui eseguirle, in linea con le istruzioni del coordinatore. Una curiosità: la canzone dei Bee Gees "Stayin’ alive" viene usata come colonna sonora in questi corsi, perchè il suo ritmo musicale è in sintonia con le compressioni – circa 100 al minuto – che si fanno sul torace del paziente durante il massaggio cardiaco.

Poi, appunto, lo scenario delle gare, disseminate in città. Al mare, in centro (qualche passante in piazzale Collenuccio e in piazza Mosca ha temuto che fosse accaduto qualcosa di grave davvero), tutti a simulare in prove della durata di 9 minuti i soccorsi legati a varie situazioni di catastrofi, visionati dai "giudici master" che hanno poi espresso valutazioni (la scala dei giudizi: dal "non eseguito", al "molto bene"). In fondo al porto, ad esempio, il giudice master Domenico Ronchi, di Jesi, ha giudicato la prova della Puglia i cui volontari soccorrevano persone infortunate in un ambiente di fitness (infatti gli ’attori’ erano nell’area fitness).

Infine, il volàno dell’evento. Oltre ai 500 volontari, anche i parenti e amici che hanno dormito la notte scorsa negli alberghi della città, per ripartire questa mattina. Un bel "soccorso" alla stagione lunga del turismo.