Dai video su Youtube alla Nazionale "Parkour, la città è una palestra"

Il pesarese Diego Minestrini, 25 anni, fa parte della squadra azzurra. "Salti e acrobazie, allenamento continuo"

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di Giorgia Monticelli

Superamento di ostacoli, acrobazie in aria e salti tecnici in giro per la città. Tutto questo è il parkour, una disciplina sportiva che sta prendendo sempre più piede in Italia e che vede, proprio a Pesaro, la presenza di uno degli atleti più talentuosi di tutto il panorama nazionale. Diego Minestrini, classe ’97, è stato infatti scelto dalla Nazionale italiana di Parkour come uno degli 8 membri italiani che portano in alto la bandiera tricolore nel mondo da circa due anni.

"Tutto è partito 15 anni fa dalla ’Fenix art on gym’ di Pesaro dove ho iniziato a fare ginnastica acrobatica assieme all’allenatore Luca Paolini, poi quello che imparavo in palestra ho iniziato a portarlo in strada utilizzando i diversi spot presenti in città come gradini, rampe, staccionate o corrimano – racconta Minestrini -. Guardavamo i video su YouTube, poi cercavamo di imitare provando e riprovando fino ad arrivare, oggi, ad essere uno dei membri della Nazionale italiana di Parkour assieme a Fausto Vicari, Davide Rizzi, Mario Russo, Rosario Barile, Andrea Consolini, Nicolas Visitin e Antonio Bosso".

Ora, oltre all’appuntamento fisso – una volta al mese – con la Nazionale italiana, il giovane Minestrini allena anche gli atleti della "Ginnastica Alma Juventus" di Fano portando avanti il suo sogno di diventare, una volta finita la carriera da atleta, allenatore di Parkour di fama nazionale. "Le prossime gare sono ancora un’incognita. Per ora continuiamo con costanza gli allenamenti – continua Minestrini – fino alle future tappe. Il 2021 e 2022 sono stati caratterizzati da due incontri, uno a Montpellier in Francia e l’altro a Sofia in Bulgaria dove, sempre come Nazionale, abbiamo occupato i posti centrali della classifica internazionale. La squadra – sottolinea il 25enne – è ancora fresca e giovane, c’è molto da lavorare".

Intanto ci si interroga su nuovi luoghi all’aperto utili per gli allenamenti dei circa 30 atleti presenti sul territorio, ma anche per far conoscere la disciplina alla città, che suscita sempre molta curiosità. "Sapevamo che nel progetto della Pump Track in via dell’Acquedotto era riservato uno spazio anche per noi, sarebbe perfetto per i nostri allenamenti – conclude Minestrini -, per ora continuiamo a frequentare spot come il giardino posteriore del Tribunale di Pesaro o la ’rampetta’ di bagni Enrico, che rimane un luogo perfetto per imparare nuovi salti tecnici e dove spesso ci vengono a trovare anche atleti di altre città proprio grazie alla sua particolare funzionalità".